Siamo stati i primi a occuparci della vicenda Artelier, ritenendola una ingiustizia colossale. Mai avremmo immaginato che si sarebbe arrivati a questo punto. Mai avremmo immaginato un così assordante silenzio da parte delle istituzioni e della politica. Mai avremmo immaginato che un’azienda, un’eccellenza pugliese, potesse chiudere in questa maniera. Anche bari.ilquotidianoitaliano.it ha deciso di firmare la petizione di Luigi Spezzacatene e della sua Artelier, per vedere rispettato un diritto sacrosanto, quello a un confronto con le parti interessate in questa vicenda. Noi firmiamo perché non ci sembra giusto che un marito possa affidare lavori all’azienda della moglie; perché non ci sembra giusto che si sappiano in anticipo i vincitori dei pochi bandi pubblici indetti dalla Fondazione Petruzzelli; perché non ci sembra giusto che le posizioni apicali della Fondazione siano coperte da gente che non ha fatto un concorso pubblico; perché non ci sembra giusto che molti dipendenti siano stati ridotti alla fame; perché non ci sembra rispettoso non dire agli spettatori che vedranno una ripresa e non un nuovo allestimento. Per questo e per i tanti motivi che abbiamo documentato in questi mesi, noi firmiamo la petizione. Luigi Spezzacatene ci ha scritto una lettera, che pubblichiamo di seguito.

Al Direttore  e alla Redazione “Il Quotidiano Italiano Bari”

Il “Consòlo Meridionale” è stata un’occasione di confronto straordinaria e ha raccolto unanimi consensi e una bellissima partecipazione. Artisti e cittadini si sono confrontati su diverse tematiche ma, nello specifico, sono emerse molte riflessioni sulla cultura a Bari e nella regione, a partire dal teatro Petruzzelli. Questa occasione di confronto, civile e democratico, ha prodotto un sicuro prosieguo della mostra e l’iniziativa da parte di molti cittadini di una raccolta firme (cartacea e online), che ha come obiettivo quello di sostenere l’iniziativa di Artelier: avviare un tavolo di discussione con il costituendo cda della Fondazione Petruzzelli. Tutto questo al fine di dare adeguato e opportuno riscontro a quanto stabilito dal Presidente della Repubblica in una lettera del 26 novembre 2012, in cui lo stesso Napolitano invitava il commissario “ad affrontare con chiarezza e spirito di colaborazione i nodi sin qui irrisolti” , con la società da me rappresentata. Una sollecitazione di puro buon senso ignorata inspiegabilmente per oltre un anno. Da cittadino, che crede nelle Istituzioni democratiche, ritengo sia doveroso impegnarmi affinchè chiarezza e spirito di collaborazione prevalgano su un silenzio istituzionale, che vorrei annoverare solo tra gli incidenti di percorso.