Prima la diffida, ora – come annunicato – un esposto-denuncia alla Procura di Lecce. Cosimo Carulli, il giornalista in cassa integrazione che ha dichiarato guerra a Telenorba, continua la sua lotta contro i presunti abusi del Gruppo editoriale di Conversano. “Vi diffido ufficilamente dal voler proseguire per il futuro ogni produzione sportiva così palesemente e manifestatamente inerente il mio ambito operativo senza il mio coinvolgimento”, scriveva Carulli, che passava al contrattacco: “…dovrà essere dato seguito in moto ufficiale a tutti gli esposti-denuncia e alle iniziative del caso presso il Ministero, la Regione Puglia e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce a che Vi siano revocati e d’urgenza finanziamenti nazionali e regionali e appartenenti alla comunità italiana e pugliese tutta, nella ipotesi non peregrina che ogni accordo sia stato disatteso”. Al centro del contendere l’accordo sottoscritto tra Telenorba e l’Unione Sportiva Lecce per il resoconto, il commento, le interviste e la telecronaca delle partite dei giallorossi. Oggi, dopo un primo rinvio e la riunione di venerdì pomeriggio tra Telenorba, Assostampa e Comitato di redazione, la trasmissione è partita puntuale alle 14.30 su Telenorba 8 e Tgnorba24. Ecco cosa scriveva il Comitato di redazione subito dopo il vertice a tre.

IL COMUNICATO DEL COMITATO DI REDAZIONE

L’incontro è servito a chiarire alcuni spetti di questa collaborazione, annunciati in maniera non corretta dai comunicati apparsi sul sito ufficiale dell’Unione Sportiva Lecce in data 1 e 2 novembre scorsi. Le modalità dell’accordo sono le seguenti: nella trasmissione domenicale sportiva del pomeriggio è prevista la partecipazione di un ospite fisso e di un altro a rotazione, entrambi segnalati e in rappresentanza dell’Unione Sportiva Lecce. L’aspetto più strettamente giornalistico: la presentazione, la cronaca della partita e i commenti, restano di competenza dei giornalisti del Tgnorba24, che seguiranno la partita grazie al segnale in studio. Per quanto riguarda la trasmissione del lunedì “Terzo tempo sera”, prevista dalle 21 alle 21.30, si tratta di un format di proprietà esclusiva dell’Unione Sportiva Lecce, completamente autogestito (e così sarà specificato in trasmissione), per il quale l’azienda mette a disposizione gli spazi. In nessun caso gli ospiti indicati dall’Unione Sportiva Lecce potranno interagire con la redazione.

COS’È ANDATO IN ONDA

Chiunque abbia visto la trasmissione si sarà accorto di quanto l’azienda continui per la sua strada, nonostante abbia sottoscritto accordi vincolanti per il conseguimento degli ammortizzatori sociali. A condurre la trasmissione Claudia Carbonara, assunta a tempo determinato (che conosco personalmente e della quale apprezzo la professionalità); al suo fianco Romeo Paparesta (non sappiamo se percepisca un compenso per i suoi interventi) e poi Gianvito Magistà, il figlio praticante di Vincenzo, il direttore dell’informazione che passa sui canali del Gruppo Norba, ad eccezione della radio mentre, per l’Unione Sportiva Lecce la giornalista pubblicista Silvia Fumarulo. Nel primo sottopancia mandato in onda, invece, è saltato all’occhio il nome del collega professionista Antonio Maiellaro. Segni del destino. Era proprio quest’ultimo, anni fa, ad occuparsi del Lecce Calcio. In questo caso, però, non c’entra niente. Con gli attuali carichi di lavoro è possibile commettere errori grossolani. Le domande nascono spontanee: gli esuberi sono reali? Non c’era proprio spazio per il collega Carulli? Strutturata in queso modo, la trasmissione non è forse irrispettosa degli accordi?

GLI ALTRI DUBBI

Le rassicurazioni dell’azienda hanno evidentemente convinto solo il comitato di redazione e l’Assostampa. Speriamo che subito dopo aver visto si siano accorti che le cose stanno un in maniera diversa. L’Unione Sportiva Lecce paga per l’affitto del suo spazio autogestito o Telenorba lo mette a disposizione per beneficienza? Se non fosse così quei soldi non potrebbero essere impiegati per richiamare in servizio il collega Carulli? Se l’obiettivo è mandare in onda trasmissioni autogestite, se si fanno telecronache guardando il monitor, se non si possono scegliere gli ospiti da invitare, qual è il ruolo dei giornalisti? Occuparsi in quel modo del Lecce non è forse il ripristino “di tematiche e ambiti lavorativi sportivi da trattare con una certa rilevanza”, la cui mancanza fino a oggi aveva portato all’allontanamento del collega Carulli? La politica e gli organismi di controllo dove sono? Dove sono gli amministratori pubblici che hanno contribuito a rendere Telenorba un carrozzone mangia soldi?

I TELESPETTATORI LO SANNO?

Proprio in occasione di un blocco pubblicitario della trasmissione sportiva è andata in scena la solita reclame sulla magnificenza del Gruppo di Conversano, con i rilevamenti auditel 2012 di Puglia, Basilicata e Molise. Bene, Telenorba è vista in queste regioni dall’88 % degli spettatori. Sì, ma in che momento della giornata? E a che prezzo per i lavoratori? A luglio del 2013 il Corecom Puglia ha attribuio i finanziamenti pubblici alle emittenti televisive, concedendo a Telenorba poco meno di 11 milioni e 400 mila euro, soprattutto per i punteggi ricevuti per il fatturato e per i dipendenti. Presidente Vendola, il Gruppo Norba è davvero in crisi? Con questi comportamenti non ha paura di perdere gli ammortizzatori sociali? Perché nessuno ancora interviene? Domande inquietanti, è vero, ma legittime alla luce di tutto ciò che sta capitando. Intant la bagarre prosegue. Nei prossimi giorni vi daremo altre notizie davvero molto interessanti.