Nel video, arrivatoci in forma anonima in redazione, si vede un cameraman al lavoro. Tutto normale, se non fosse che qull’operatore dovrebbe stare a casa in cassa integrazione. Vi assicuriamo che ci dispiace molto per lui, per la sua famiglia e per tutti i suoi colleghi nella stessa situazione. Non solo, quello stesso cameraman, domenica scorsa era accreditato in uno stadio di calcio della Puglia per conto di Telenorba, l’azienda che lo ha messo in panchina per via dell’inarrestabile “crisi” che sta mettendo in ginocchio centinaia di imprese pugliesi, soprattutto quelle che non percepiscono fior di milioni di contributi pubblici. Chissà se il sentatore Dario Stefàno, presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari (che si riconosce dalle immagini), conosce questa situazione tutte le volte che rilascia un’intervista a Telenorba.

Da qualche settimana ci stiamo occupando del Gruppo Norba a causa dei suoi continui strappi – spesso gravi – alle regole e agli accordi sindacali, che consentono di accedere agli ammortizzatori sociali. Il colosso mediatico di Conversano, che continua ad avvalersi di service esterni per assicurare il suo palinesto (presto pubblicheremo dei documenti esclusivi), mette fuori i propri dipendenti, ma continua a farli lavorare sottobanco.

La storia del cameraman immortalato nel video è complessa. Prima di essere assunto da Telenorba aveva un’azienda in società con un collega, poi la cassa integrazione e il ritorno alla vecchia azienda che fornisce immagini a Telenorba. Ma si può fare? Lui e la sua azienda conoscono le gravi conseguenze a cui vanno incontro?

A differenza della lettera di denuncia di Cosimo Carulli, pubblicata integralmente e senza garantire l’anonimato al collega determinato a far valere i suoi diritti, in questo caso abbiamo deciso di nascondere il volto dell’operatore. Possiamo comprendere le sue difficoltà, ma comprendiamo anche quelle di chi rispetta le regole e di quanti – non essendo previsto lo strumento della mobilità – a giugno prossimo potrebbero rimanere definitivamente senza lavoro. Il numero, da qui a sei mesi  – secondo alcune indiscrezioni – potrebbe persino salire.

Il tema del lavoro dei cassintegrati e lo sfruttamento del personale rimasto in azienda è di strettissima attualità. Nell’ultima puntata di Piazza Pulita, su La7, si è visto come questa cosa sia ormai una norma nel distretto del mobile imbottito. Purtroppo, il ricorso al cameraman in cassa integrazione sembra non essere un caso isolato per Telenorba. In questi mesi, in diverse ore del giorno e della notte, nei telegiornali in onda sui canali del Gruppo Norba, si sono visti decine di servizi giornalistici realizzati con le immagini girate da personale in cassa integrazione, con tanto di nome e cognome in onda: 7 novembre 2013, ore 13.30 su Tgnorba24, solo per fare l’esempio più recente. Speriamo che la politica locale e nazionale, gli organismi di controllo si facciamo sentire.

Il lavoro e la dignità delle persone non possono essere calpestati in questo modo, in un tesissimo clima di terrorismo psicologico alimentato dalle frasi di sempre: “Se non ti sta bene così, puoi andare altrove”. Fosse facile. Oggi (8 novembre ndr) c’è è stata convocata un’assemblea importante e potrebbero essere comunicate novità importanti per i lavoratori, ma anche per i telespettatori. Staremo a vedere.