In seguito a quanto comparso sulla stampa nei giorni scorsi, Anna Dalfino ha scritto una lettera aperta all’assessore Maria Maugeri che riceviamo e pubblichiamo:

Bari 23 Agosto 2013

ANNA DALFINO NON DICE BUGIE

e risponde all’Assessore Maugeri dopo l’articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 23 Agosto c.m. per fare chiarezza.

L’Asssssore Maugeri non può permettersi di dare della bugiarda ad Anna Dalfino. I 150 cani custoditi dall’ACA al Canile Comunale di via dei Fiordalisi hanno rischiato parecchie volte di restare senza cibo. Il mio primo appello è stato fatto sugli organi di stampa e su facebook a fine febbraio c.a. e sensibilizzò, oltre i Cittadini baresi e qualche Associazione, addirittura la Vita in diretta, che volle verificare la situazione venendo a Bari il 14 Marzo scorso.

La troupe visitò tutto il Canile, e pur apprezzando la novità della struttura restò “sbalordita” alla visione, data la giornata piovosa, di cani bagnati e infangati in quanto, essendo la superficie dei recinti non cementata (così come prevede la Delibera di G.R. 6082/95 che garantisce l’igiene e la sicurezza agli animali e a chi provvede alle pulizie), ma coperta di polvere di pietra che nelle giornate piovose diventa fango ed è normale che i cani si sporchino e scavino, per natura, grosse buche nel terreno le quali, quando piove si riempiono di acqua che, col trascorrere dei giorni diventa putrida, non essendoci drenaggio nel terreno, per cui l’acqua ristagna e diventa pericolosa per la salute sia degli animali che degli operatori di settore.

Ma la troupe della Vita in diretta era intervenuta a Bari più che altro, all’appello dell’ACA, a riguardo del rischio che stavano correndo i cani di restare senza cibo in quanto i fornitori ne avevano bloccato l’erogazione, perché non pagati da molti mesi, per cui erano a rischio di morire di fame.

Purtroppo il 5 Aprile, data in cui doveva andare il servizio in televisione, mi è stato comunicato per telefono, che il servizio era stato sospeso dal “Comune di Bari” il quale assicurava che era tutto a posto; il contributo è arrivato dopo dieci giorni, di € 10.050,00 acconto del 1° Semestre 2012 per cui, come al solito l’ACA ha rivolto la richiesta di aiuto, attraverso gli organi di stampa, al buon cuore della gente. Passano i mesi e purtroppo per accedere alle forniture del mangime o dei prodotti sanitari bisogna pagare e quindi altre richieste di soldi in prestito, ai soliti ANGELI dell’ACA. La cosa più assurda di questa situazione è quella che, in questo modo, si stanno pagando le fatture dell’anno in corso per cui restano sempre sospesi i debiti pregressi.

Altro appello al Comune affinché completi il contributo (come per regolamento comunale 122/95) del 2° Semestre 2012 c.a. di €13.401,25. Il 12 Luglio finalmente abbiamo fatto la solita spartizione che però non ha approdato a niente se non a farci ritrovare nella stessa situazione di prima e cioè di tappare (con piccoli acconti) alcune spese dell’anno in corso lasciando sempre scoperte quelle del 2012 quali:

OSPEDALE PINGRY all’incirca €30.000,00
MURGIAVET €8.0000,00
ANIMAL PRO €7.680,60 + SPESE LEGALI (DECRETO INGIUNTIVO)
ZOOTECH SRL €3.105,55
DOTT:SSA A.M. PESOLE € 2.285,00 

La situazione debitoria dell’ACA proviene purtroppo sin dal 1995, cioè da quando ha gestito, all’ex Macello comunale, in via Oreste, in regime di CONVENZIONE a 2000 lire a cane pro die, al netto dell’IVA, 400 cani randagi, di proprietà del Comune di Bari, con l’Amministrazione DI CAGNO ABBRESCIA.

Purtroppo, essendo Bari ancora sprovvista di struttura a norma di legge, i cittadini e le Associazioni animaliste abbandonavano quotidianamente animali feriti per incidenti, anziani, cani ammalati di leishmaniosi, ehrlicchiosi, rogna, micosi, cucciolate intere, dietro il cancello dell’ex Macello per cui il numero, da 400 esemplari, in breve tempo, raggiunse la quota oscillante da 800 a 1000 esemplari a seconda dei decessi e delle adozioni.La Convenzione però è restata ferma a 400 cani con la promessa, da parte del Comune, che a breve sarebbe stato realizzato il Canile comunale di Torre Tresca per 1200 unità che, purtroppo non fu mai realizzato. Per questo motivo i cani gestiti dall’ACA , (700) all’ex macello furono trasferiti, purtroppo, nel canile privato della Mapia srl.

Nel frattempo la situazione economica dell’Associazione si era ancor di più indebolita a causa dell’impegno profuso dall’ACA per tutti gli animali da essa gestiti, soprattutto dal punto di vista sanitario (sverminazioni, vaccinzioni, sterilizzazioni, trattamenti antiparassitari per endo ed ecto parassiti), stipulando una Convenzione con l’Università di VETERINARIA di Valenzano di 20 milioni di lire per un programma di sterilizzazioni e operazioni chirurgiche, unitamente agli ambulatori dei Dott.ri TROIANO,TEDESCO E PESOLE.

Dopo il trasferimento dei 700 cani alla MAPIA srl, nella consapevolezza che il Comune aveva trovato “COMODO” far gestire i “SUOI” cani da un privato, l’ACA nel 2002 fece Ricorso al TAR PUGLIA contro il Comune di Bari e contro il Servizio Veterinario della ASL /BA 4 per la costruzione del Canile comunale e la sterilizzazione dei cani randagi.

Il Ricorso fu vinto nel Gennaio 2003 dagli Avvocati ALDO REGINA, LUIGI PACCIONE E NICO LEONE, con grande soddisfazione dell’Associazione. Ma, nell’attesa, i cari cittadini e le Associazioni pensarono bene di puntare la sede dell’ACA, in VIA Martinez ,1 per abbandonare animali feriti, ammalati etc.etc. È chiaro che l’ACA non ha mai pensato di chiamare i Vigili urbani per prelevare i suddetti animali e, attraverso il Comune (Agenti Tecnici) trasferirli alla MAPIA srl, per cui non VOLONTARIAMENTE, come è solito dire, nelle sue note alle ASSOCIAZIONI il Direttore della Ripartizione ambiente, Dott.Campanaro, ma NECESSARIAMENTE ha ospitato nella sua sede di Via Martinez 1, le povere bestiole, mai pensando che l’Amministrazione EMILIANO, attraverso le STRATEGIE del Suo Assessore all’ambiernte, Maugeri, avrebbe impiegato 10 anni per realizzare il CANILE comunale.

Intanto il flusso dei cani abbandonati dietro il cancello dell’ACA continuava ininterrottamente per cui l’Associazione prese il coraggio a due mani e cominciò a trasferirli nella pensione privata del Vassallo autorizzata dal Servizio veterinario della ASL /BA 4 per un numero di 50 cani. Tutto questo movimento durò, all’incirca, 2 anni, per cui, persa la speranza del Canile comunale a Palese l’ACA fu costretta a trasferire, definitivamente nel 2005, i cani che stazionavano ancora in Via Martinez 1, anche per rispetto nei confronti dei tanto pazienti e generosi proprietari di ville adiacenti alla sua sede, raggiungendo il numero di 150 cani che da quella data, sino al 5 Marzo 2013 in cui avvenne il trasferimento dalla pensione del Vassallo, per sfratto, alla struttura comunale di Via dei Fiordalisi, sono COSTATI ALL’ASSOCIAZIONE €3000,00 AL MESE, PARI AD €36.000,00 ALL’ ANNO. Questo pagamento spettava al Comune di Bari in quanto proprietario dei cani randagi (Delibera di Giunta n. 665/95 di riferimento al Regolamento comunale122/91).

Facendo il punto della situazione abbiamo €36.000,00 all’anno per 8 anni pagati al VASSALLO = €468.000,00 e se a questa cifra aggiungiamo €800,00 al mese, dal mese di Marzo 2012 ad oggi che il COMUNE DI BARI—–RIPARTIZIONE AMBIENTE —-DETRAE DAL GIA’ ESIGUO CONTRIBUTO CHE L’ACA RICEVE AL 50% PER UN (ILLEGGITTIMO) FANTASIOSO CANONE DI LOCAZIONE, IN UNA STRUTTURA COMUNALE AFFIDATA ALL’ACA PER LA GESTIONE DEI CANI DI PROPRIETA’ DELLO STESSO COME SI FA A GARANTIRE IL CIBO A QUESTE POVERE BESTIE ???????

ANNA DALFINO
PRESIDENTE ACA ONLUS