Soccorritori, amici, semplici cittadini si interrogano sul perché a distanza di 48ore non siano stati ancora utilizzati i video per riuscire a capire chi ha investito Antonio, l’autista dell’ambulanza della postazione “Tribunale”, chiamata per aiutare un bambino.

Le telecamere, come potete vedere dalle fotografie, sono posizionate in modo tale da consentire magari l’identificazione di altri particolari utili alle indagini. A questo punto è giusto domandarsi: sarebbe dovuto scappare il morto perché le riprese venissero visionate dalle forze dell’ordine? Per questo la rabbia e l’incredulità di chi pretende di conoscere l’identità del pirata della strada continuano a crescere.

Il timore più grande in un caso come questo è che in assenza di misure tempestive da parte delle forze dell’ordine, qualcuno decida di calarsi nei panni del poliziotto e cercare da solo quella targa, quella Mini Cooper. Uno scenario troppo pericoloso perché chi di dovere non cerchi di accelerare i tempi.