La manifestazione “Noi ricordiamo” promossa dal Comune di Bari, dall’Anpi, l’IPSAIC e la CGIL si aprirà giovedì 25 luglio alle ore 17 con un incontro nel palazzo ex Poste, in piazza Cesare Battisti, durante il quale porteranno le loro testimonianze Paolo Laterza e Giuseppe Lopez.

Alle ore 19, fra il giardino e via Niccolò dell’Arca, si svolgerà la commemorazione con il posizionamento delle venti pietre di inciampo, che creeranno così un collegamento anche visivo tra il luogo esatto della strage e il monumento realizzato negli anni Ottanta dal Comune per ricordare quella giornata.

A morire nella strage del 28 luglio 1943  furono in maggioranza giovani, operai e studenti, falciati dai proiettili esplosi da un reparto dell’esercito e da cecchini appostati nella sede della federazione del Partito fascista contro un pacifico corteo che andava ad accogliere gli antifascisti all’uscita del carcere.

Tra gli oppositori imprigionati dal regime c’erano i filosofi Guido De Ruggiero e Guido Calogero, il giurista Michele Cifarelli e l’umanista Tommaso Fiore, il cui figlio diciottenne – Graziano – fu uno dei venti caduti, insieme a Fausto Buono (20 anni), Gaetano Civera (47), Giuseppe De Tullio (19), Francesco Di Girolamo (21), Nunzio Fiore (42), Michele Genchi (14), Vittorio Giove (18), Giuseppe Gurrado (29), Paolo Ladisa (16), Michele Laghezza (17), Angelo Lovecchio 53), Luigi Masciandaro (15), Giovanni Nicassio (15), Tommaso Piemontese (29), Giuseppe Potente (13), Gennaro Selvaggi (41), Francesco Sgrana (42), Franco Tannarelli (13) e Giuseppe Tropepe (18).

Le pietre di inciampo posizionate durante la commemorazione – un inciampo della memoria e della coscienza democratica – sono state realizzate su progetto dell’architetto Arturo Cucciolla, dall’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig diffusa in molti Paesi europei.