La pista, nata anche per collegare la Procura di via Nazariantz e il tribunale di Piazza de Nicola, si snoda lungo Corso della Carboneria, Corso Mazzini, via de Cristoforis, via Trevisani e via Perrone fino a Piazza Garibaldi. Il percorso del quartiere Libertà è una delle punte di diamante del “Biciplan”, il piano del Comune di Bari in atto da alcuni mesi per la realizzazione di una rete di piste ciclabili in città.

Osteggiata fin dall’inizio da alcuni cittadini e commercianti, la pista del Libertà viene giudicata pericolosa e, secondo i detrattori, rischia di creare eccessivi disagi per ciò che riguarda il parcheggio, il traffico e la mobilità dei disabili. In campo anche la lista civica Gruppo Indipendente Libertà, che in una nota dei suoi dirigenti Luigi Cipriani e Carmine Alizzi esprime la sua contrarietà alla modalità di realizzazione della pista in Corso Mazzini. “Creerà unicamente ingenti danni”, si legge in una nota del Gil, che critica la realizzazione di una pista ciclabile in una via in cui oltretutto “vi è un costante e giornaliero transito dei mezzi pubblici”, e “fermate obbligatorie per gli stessi”. Il pericolo, secondo la lista civica, è dunque soprattutto la “sottrazione di aree riservate ai disabili, nonchè la intuibile diminuzione di posti auto per gli avventori delle attività commerciali”, con conseguenti danni per i negozianti della zona.

Gli stessi 610mila euro, secondo il Gruppo Indipendente Libertà, avrebbero dovuto invece essere investiti “nel rifacimento di buona parte della rete stradale cittadina, che proprio in quel quartiere è ridotta in una mulattiera”. Non è bastato l’intervento nei giorni scorsi del consigliere con delega alla Mobilità Antonio Decaro, che in occasione di una manifestazione anti-percorso ciclabile aveva rassicurato riguardo le possibilità di parcheggio e di traffico scorrevole. Lo scontro non sembra dunque essere arrivato al capolinea.

8 luglio 2013

Giorgio Scapparone Suma