Appare ancora lontana una soluzione condivisa, con la Regione Puglia che anche durante la protesta di ieri ribadiva l’importanza della contestata delibera 951 del 13 maggio di quest’anno. Il provvedimento, in vigore da questo mese, attua pesanti tagli ai rimborsi destinati ai laboratori d’analisi convenzionati. Le riduzioni sono dell’ordine del 40-45%, con picchi anche del 70% come per l’analisi del TSH, il cui rimborso passa da 15,33 euro a 5,46.  I sindacati di categoria – tra cui Federlab, Lanap, Corsa Puglia – e Confindustria Puglia non ci stanno e promettono battaglia.

Proprio in quest’ottica si colloca la recente decisione dei laboratoristi di respingere tutte le richieste di prestazioni a carico del Ssn, le “ricette rosse”. La delibera regionale, lamentano i sindacati di categoria, attua dei tagli drastici e ingiustificati per un settore che, sottolineano, rappresenta «meno del 2% della spesa sanitaria totale regionale». Questo, secondo le sigle sindacali, non potrà far altro che provocare «un inevitabile disagio per i cittadini bisognosi di cure, una grave crisi occupazionale» e «una decisa riduzione della qualità».

L’Ordine Nazionale dei Biologi, inoltre, lamenta gravi mancanze all’atto della stesura della delibera. Secondo l’Ordine, infatti, il provvedimento sarebbe stato varato senza una consultazione capillare degli attuali tariffari regionali. Il pericolo sarebbe la riduzione degli orari e una diminuzione della qualità del servizio, oltre alla chiusura di un elevato numero di laboratori privati, fattori che aumenterebbero il carico di lavoro per le Asl pugliesi.

Inutili le parole di ieri dell’Assessore Regionale alla Salute, Elena Gentile, che parlava di un provvedimento indispensabile per sistemare i conti regionali. La categoria rivendica infatti il diritto di «salvaguardare l’assistenza ai cittadini», e attende ora il pronunciamento del Tar del Lazio a riguardo. La speranza è che a rimetterci non siano ancora una volta le categorie più deboli, coloro che non possono fare a meno di quelle analisi di cui la Regione vuole farsi sempre meno carico.
12 giugno 2013

Giorgio Scapparone Suma