una siringa
foto di repertorio - una siringa

L’eroina a Bari è tornata di moda. Non c’è solo la cocaina dei colletti bianchi in cerca di prestazioni al top e dei giovani annoiati. C’è ancora chi si inietta quella merda e abbandona siringhe dove capita. Lo fa incurante della possibilità che un bambino possa raccoglierla o che qualcuno possa ritrovarsela tra i piedi, d’estate quasi sempre scoperti. 

E’ facile comprendere come Vito Vatinno, l’autore della foto che abbiamo pubblicato, possa essere rimasto sconcertato e possa essersi fatto una lunga serie di domande. L’eroina, più economica, sta tornando alla ribalta. A detta di alcuni educatori tra i principali consumatori ci sarebbero tanti minorenni oltre che nostalgici dello sballo tipico degli anni ’80.

“Il problema dell’abbandono di materiali pericolosi – spiega il presidente dell’Amiu, Gianfranco Grandagliano – è davvero molto complesso ed è soprattutto una questione di ordine pubblico”. Di notte i parchi cittadini vengono presi d’assalto, danneggiati e usati come ambientazione di “feste” non autorizzate. “Ciò che i nostri operatori trovano al mattino – continua Grandagliano – è spesso sconvolgente. Le siringhe sono certamente tra i più pericolosi degli oggetti. Per recuperarle bisogna seguire una specifica profilassi. Non pensiate sia sufficiente raccoglierle con un fazzolettino e buttarle in un cassonetto. Per quante operazioni di pulizia straordinarie si possano fare, serve un’azione congiunta con le forze dell’ordine”.

I controlli non sono evidentemente sufficienti, soprattutto nelle ore notturne. E la raccolta dei rifiuti invece?

“Il paradosso – aggiunge il presidente dell’Amiu – sta nella legge. Noi potremmo assumere personale a tempo determinato per particolari periodi dell’anno, ma non possiamo farlo. Abbiamo le mani legate. C’è poi la questione legata al costo del servizio. Potremmo raccogliere anche tre, quattro, dieci volte al giorno, ma questo inciderebbe notevolmente sulle tasche dei cittadini. Cerchiamo di svolgere al massimo il nostro lavoro, ma in questo caso voglio ribadire che si tratta di un’altra questione”.

E’ pur vero che i baresi non contribuiscono alla pulizia generale della città. L’Amiu ogni mese eleva tra le 40  e le 45 contravvenzioni a cittadini che non rispettano orari e modalità di conferimento dei rifiuti. “Ci accusano di speculare sulla gente – conclude Grandagliano auspicando in un maggiore e diffuso senso civico – Io ho dato disposizioni di spiegare ai baresi come funziona esattamente il servizio, continueremo a farlo, ma ci sono delle situazioni in cui non è possibile evitare la multa”.

Sull’allarme igienico sanitario  dovuto al  ritrovamento delle siringhe usate dai tossicodipendenti, di escrementi, centinaia di bottiglie rotte, cartoni, indumenti lerci Grandagliano auspica un’azione congiunta tra Amiu, Amministrazione comunale e forze dell’ordine. Speriamo il prima possibile.

9.6.2013

Antonio Loconte