Probabilmente è l’ennesimo caso di “turismo dell’orrore”. Accadeva a Cogne, ad Avetrana, all’Isola del Giglio, e forse si è cercato di replicarlo a Sannicandro. Se si sceglie la linea colpevolista, ne viene fuori il ritratto di un hotel, il Villa Pirotta, che ha cercato di cogliere l’occasione per riempire le sue camere e il suo ristorante di giornalisti e operatori.

È stata l’opinione di molti lettori e internauti, una larga fetta che è stata capace di oscurare la minoranza che propendeva per la buona fede della direzione del Pirotta,  È stata la vittoria schiacciante della linea “colpevolista” a spingere la titolare stessa a diramare sul sito internet del proprio hotel un comunicato per tentare di spiegare la situazione.

Ma chi si aspettava delle pure e semplici scuse potrebbe rimanere deluso, dato che risulta essere più un blando attacco a chi, secondo la direzione, ha strumentalizzato le parole contenute nell’invito al pernottamento. La proprietà dell’hotel Pirotta spiega nel comunicato di “non aver mai violato i principi etici e morali”. La probabilità è che anche il suddetto comunicato possa finire nel tritacarne virtuale, tradizionalmente poco rapido nel cambiare opinione. La speranza è che a nessuno degli attuali web-sdegnati sia mai capitato di godere delle atmosfere di Cogne, Brembate di Sopra, Avetrana o dell’isola del Giglio.

 

08 maggio 2013

Giorgio Scapparone Suma