Al vertice hanno partecipato Filippo Bubbico, vice ministro dell’Interno, Francesco Cirillo, vicecapo della Polizia, Francesco Cirillo, Giuseppe Caruso , direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, Giuseppe Caruso, Leonardo Gallitelli e Saverio Capolupo, rispettivamente comandanti generali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Oltre ad Emiliano e Vendola, in rappresentanza del territorio c’erano il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli e i capi delle Procure di Bari e Trani, Antonio Laudati e Carlo Maria Capristo, oltre ai vertici regionali e provinciali di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato e Dia.

Il Ministro Alfano mette subito in chiaro le cose. «I riflettori si accendono su Bari», evidenzia il Ministro, soprattutto dopo l’assassinio a colpi di kalashnikov di Vitantonio Fiore, Vito Romito e Claudio Fanelli, tre pregiudicati della malavita barese. «Lo Stato è schierato» rassicura però Alfano che annuncia l’arrivo a Bari subito di 30 carabinieri e 30 poliziotti, ai quali «si aggiungeranno da settembre altri 86 uomini anche dei reparti investigativi».

Proprio sulla carenza di personale, che mina l’efficienza non solo delle forze dell’Ordine ma anche della pianta organica dei magistrati in servizio a Bari, si era soffermato il Sindaco Michele Emiliano nella relazione consegnata questa mattina proprio al ministro dell’Interno.

Per quanto riguarda il tribunale del capoluogo, il Primo Cittadino evidenzia come “il confronto numerico in relazione ai dati dei procedimenti pendenti e sopravvenuti è impari e spiega la disastrosa situazione che investe la funzionalità complessiva del Tribunale”.

Stesso discorso per le forze dell’Ordine ed in  particolare per la Polizia di Stato, perché “secondo le organizzazioni sindacali, a Bari vi è un deficit di personale pari a 140 unità in meno rispetto alla dotazione standard della Questura, 220 in meno nella Polizia Stradale, 70 in meno nella Polizia Ferroviaria”. Problemi che ne hanno provocato anche un altro, cioè “l’aumento dell’età media dei poliziotti in servizio per la strada”.

Questi 146 uomini annunciati dal Ministro potrebbero, dunque, rappresentare un vero e proprio toccasana per la sicurezza della città?  «Speriamo che dopo lo Stato prenda la parola la politica che per troppi anni ha taciuto su questi argomenti» sottolinea Vendola che mette in luce anche un altro problema, la velocità con cui si deve amministrare la giustizia: «Il protocollo per l’informatizzazione venga ripreso, in Puglia e in Italia, per dare ossigeno a una giustizia in apnea».

Soddisfatto invece Emiliano che, però, aspetta che le cose promesse vengano effettivamente realizzate. «Mi auguro si superino resistenze che ci sono sempre state da parte della struttura burocratica del ministero della Giustizia» confida il Sindaco che mette in chiaro come la chiusura al traffico del lungomare sia confermata perché «le indagini dimostrano che la piazza di spaccio di cocaina si rinsalda i quella zona in estate. Avevamo visto giusto. È luogo delicatissimo nel quale le resistenze in molti casi hanno origine mafiosa. Piccola soddisfazione per noi. Ringrazio anche il presidente della Regione per la vicinanza».

Aggiunge Emiliano: «Aspettiamo si concretizzi l’impegno preso dal ministro sul nuovo carcere e sull’uso del Bonomo come sede temporanea degli uffici giudiziari». Il ministro dell’Interno Alfano ha, infatti, confermato l’esistenza di 40 milioni di euro che potrebbero essere utilizzati per costruire una nuova casa penitenziaria.

Il problema, d’altro canto, è molto importante per Bari, così come evidenziato nella relazione dello stesso Primo Cittadino consegnata al Ministro. Vi si mette in luce che “il tema centrale dell’edilizia giudiziaria a Bari è stato più volte affrontato dalle forze politiche cittadine, e da un ampio dibattito che ha coinvolto importanti segmenti della nostra comunità”.  La Casa Circondariale di Bari annaspa, visto che rispetto ai 300 posti di capienza tollerabile, ospita 500 detenuti.

Un problema radicato nella realtà cittadina quello dell’Edilizia giudiziaria. Un problema a cui sembrava doversi dare risposta con la Cittadella della Giustizia. “Questa Amministrazione ha preso più volte una posizione chiarissima nei confronti del progetto di realizzazione della cosiddetta ‘Cittadella della Giustizia” ha evidenziato Emiliano nella relazione, aggiungendo come la questione sia stata rinviata dal Consiglio di Stato alla Corte di Giustizia Europea e che “in tale situazione di pendenza di questi importanti giudizi di livello europeo, l’Amministrazione Comunale non può certo costruire di propria iniziativa un altro Palazzo di Giustizia”.

Angelo Fischetti