Quindi, il riconoscimento del ruolo è strumentale all’erogazione di “contributi” alle parrocchie, alle diocesi, alle associazioni di enti religiosi appartenenti alle confessioni religiose riconosciute dallo Stato.
In Puglia, l’unica Legge Regionale che recepisce il riconoscimento degli oratori è L.R. 19/2006. Questa legge quadro trova la sua applicazione nel Regolamento Regionale 4/2007, ove gli Oratori non sono menzionati. Né esiste ad oggi, una legge ad hoc che riconosca gli Oratori nella loro identità di ponte tra la Chiesa e la strada, come avviene in quasi tutte le Regioni italiane. Quest’anomalia non può essere solamente sanata da contribuiti che vengono limitatamente erogati alle attività sportive e motorie o a bandi regionali che spesso mostrano difficoltà nell’accettare la configurazione giuridica dell’Oratorio. L’Oratorio si avvicina più a un Centro Aperto Polivalente (normato dai Regolamenti Regionali, sopracitati) che ad un Centro Sportivo… Anzi, per dirla tutta, l’Oratorio non è: né un Centro Sportivo, né un Centro Sociale! Ha una sua identità educativa specifica riconosciuta dalla Stato Italiano ma non dalla Regione Puglia.
Proprio perché vogliamo condividere azioni sociali ed educative programmate e progettate insieme, che chiediamo con forza una legge sugli Oratori in Puglia, come esiste in Campania e nelle altre Regioni Italiane, sanando un’inspiegabile anomalia pugliese.
Pertanto, invitiamo tutti i cittadini a condividere la nostra richiesta firmando la petizione a sostegno della Legge Regionale che riconosca la funzione sociale ed educativa degli Oratori in Puglia.
Giuseppe Cifarelli
Responsabile Ufficio Stampa Redentore
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(Comunicato Stampa)