Sono le 14 e M. aspetta i suoi nonni, invitati a pranzo a casa sua. È già tardi, M. è un po’ preoccupato: questo ritardo è insolito. Dopo averli cercati sul telefono fisso, sul cellulare e anche a casa loro, senza ricevere nessuna risposta, M. comincia seriamente a preoccuparsi. Telefona al centralino del policlinico e finalmente qui apprende che i suoi nonni sono stati portati al pronto soccorso. Pochi minuti dopo, M. è lì.

Entra nell’atrio dell’ambulatorio, si dirige alla reception e, alle due infermiere che vi trova, chiede dove possa trovare i suoi nonni. “No guarda, non possiamo dirti nulla perché i terminali sono fermi da due giorni” gli risponde una delle due, senza neanche sollevare lo sguardo dal suo smartphone. Dietro di lei, l’altra infermiera è intenta nella stessa operazione. Entrambe guardano Facebook sul loro telefonino. Allora insiste: “Quindi come posso fare?”, e la stessa infermiera, sempre guardando il cellulare: “Chiamali al telefonino, NO?”. Inutile spiegare loro che, se i nonni potessero rispondere al cellulare, ora lui non sarebbe lì a importunare le due operose infermiere con richieste assurde, quale che facciano il loro lavoro. Decide di rivolgersi altrove.

Prima di andare, scatta le due foto che pubblichiamo in questo articolo. Ci scusiamo per la qualità delle immagini, sono state scattate in fretta e con un telefonino. Le infermiere capiscono che qualcosa non va, si accorgono del suo gesto e si chiudono nella stanzetta della reception. Consolati, ragazzo, almeno sei riuscito a distoglierle per un momento dai loro cellulari. M. però non ha ancora trovato i suoi nonni. Si rivolge allo sportello informazioni. Qui c’è una terza infermiera, anche lei china sul suo cellulare, anche lei dà la stessa risposta, anche lei senza neppure guardarlo.

Per fortuna il ragazzo alla fine è riuscito a trovare i suoi nonni: ha incontrato un’amica dottoressa che, vistolo tra l’alterato e il preoccupato, gli ha dato una mano, riuscendo a rintracciare i due vecchietti in ortopedia. Certo, non è morto nessuno. Mentre le tre infermiere pensavano ai propri affari, comunque i nonni di M. erano assistiti dai medici nel migliore dei modi possibili. È solo la legge del disservizio pubblico.
Rugantino avrebbe detto: “Voglia di lavorar, saltami addosso. Ma fammi lavorar meno che posso”.

26 aprile 2013

Pasquale Amoruso