C’è tensione e paura per il futuro della fabbrica di Bari-Modugno nata nel 1962 da Breda e Manuli, prima di essere acquistata dagli statunitensi e dai nipponici,  e  che non aveva mai dato segni di crisi fino ad oggi. In merito ai rischi per i lavoratori il segretario generale della Uiltec-Uil di Bari, Filippo Lupelli così si è pronunciato sulla drammatica questione e sul pericolo di rimozione degli stampi per creare i prodotti finiti:

“ I nostri delegati hanno subito bloccato un’iniziativa per portare via gli stampi degli penumatici. Ovvero la matrice utilizzata per ottenere il prodotto finito. Dopo momenti di tensione la situazione è tornata alla normalità in vista dell’incontro con le parti sociali e l’azienda”.

Nel pomeriggio, infatti, è stato convocato il vertice nella sede di Confindustria Bari per affrontare il caso Bridgestone. “Si farà l’impossibile per bloccare questo procedimento”, spiega Michele Vinci, presidente  di Confindustria Bari.

L’incontro si è da subito aperto con la protesta da parte dei lavoratori pronti a scontrarsi con i manager aziendali. Tra questi si sono riuniti l’amministratore delegato dell’azienda, Roberto Mauro, il direttore del personale, Nicola Raspone, e Girolamo Porta, capo delle relazioni industriali.

La produzione, infatti, si è spostata in Polonia dove Bridgestone ha dato vita ad una nuova fabbrica portando quindi gli stampi fuori dallo stabilimento barese. Da quel momento, spiega un lavoratore, “i controlli, le prestazioni dei macchinari e la tranquillità durante il turno, sono calati drasticamente”. Conclude l’operaio: “Se davvero dovesse chiudere questo capannone insieme all’Ilva sarebbero in mezzo a una strada 20mila persone, compreso l’indotto. E sarebbe clima da guerra civile”.

A questo proposito interviene il sindaco di Bari, Michele Emiliano, che riporta la questione anche a Roma, insieme al caso dell’Ilva di Taranto. Tramite Twitter, il sindaco esprime la sua ferma volontà di fare di tutto per evitare la chiusura dello stabilimento e ha rivelato di essersi già recato nella Capitale per cercare di trovare una soluzione.

5 Marzo 2013

Claudia Caiati