Con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica, dai più giovani agli adulti, su questi temi, nasce allora la campagna “Stop al femminicidio – Bari ci mette la faccia”, promossa dal Comune con le associazioni Giraffa Onlus e Un desiderio in comune.

Dall’inizio dell’anno sono 19 le donne uccise in Italia per mano di uomini, ex fidanzati, partner e mariti, senza dimenticare tutte quelle che ogni giorno subiscono violenze, fisiche e psicologiche, tra le mura di casa, per strada o sul posto di lavoro. È per questo che, mediante un manifesto pubblicitario che raccoglie volti più o meno noti della città inneggianti ad arrestare la pratica del femminicidio, «vogliamo portare il problema a conoscenza dell’opinione pubblica e soprattutto vogliamo che gli uomini prendano la parola, comincino a confrontarsi con noi su questo rapporto dispari che consente loro di esercitare un potere, un potere violento, sulle donne», ha dichiarato Maria Pia Vigilante, presidente di Giraffa Onlus.

Bari ci mette la faccia significa che ogni giorno tutti noi dobbiamo impegnarci per cambiare quel modo di pensare becero e quella cultura atavica per cui la donna è considerata come un oggetto atto a procreare o a svolgere determinate mansioni domestiche, come una tentazione, come la “causa dei suoi stessi mali”. La violenza sessuale o il femminicidio vengono considerate come delle ‘scusanti’ rispetto al modo di esprimersi, di porsi o di vestirsi di una donna. E invece non dovrebbe esserci giustificazione alcuna. No al femminicidio, no alla violenza e all’ignoranza. Sì alla libertà d’espressione, al rispetto dell’essere umano e alla formazione culturale a partire dalle scuole.

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7 marzo 2013

Alessandra Morgese