foto di repertorio

Le associazioni studentesche “Rete della Conoscenza” e “Link” sono pronte a procedere con occupazioni e manifestazioni qualora il loro messaggio non sia recepito come sperato e si provveda, invece, all’adozione dell’atto. Il decreto Profumo ha previsto una modifica dei criteri quantitativi con i quali si individuano gli studenti che hanno diritto ad accedere ad una borsa di studio.

Nel Sud Italia, chi ha un reddito, attestato dal certificato Iseeu, superiore ai 14.300 euro non potrà partecipare al bando per l’erogazione delle borse di studio. Al momento il limite massimo di accesso è di 17mila euro dichiarati dall’Iseeu.  Al Centro e al Nord, invece, i requisiti reddituali massimi richiesti sono rispettivamente di 17.150 e di 20mila euro.

Gli studenti del Sud protestano per questo trattamento ritenuto discriminatorio, che in tal modo limita ulteriormente l’accesso alle borse di studio e il loro mantenimento. ‹‹Il governo dichiara un’altra volta guerra agli studenti e le studentesse del nostro paese con un decreto attuativo della riforma Gelmini››, spiega il portavoce della Rete della conoscenza Puglia, Giuseppe Campanelli.

La protesta degli studenti meridionali s’ inasprisce considerando che il governo Monti ha proceduto con un decreto ministeriale ad omogeneizzare la contribuzione studentesca sull’intero territorio nazione, aumentando le tasse universitarie anche nel Sud Italia. Durante quest’anno accademico, gli atenei dell’Italia hanno sollevato proteste e manifestazioni contro i tagli all’istruzione pubblica, riduzione delle borse di studio, incremento delle tasse, mancata partenza dei corsi e riduzione delle borse di studio.

4 febbraio 2013

Margherita Micelli Ferrari