Diverse associazioni si sono riunite in un tavolo tecnico comunale per poter collaborare e raggiungere l’obiettivo comune. Quello che chiedono è una maggiore visibilità per sensibilizzare il problema.

«Non siamo fenomeni da baraccone – dichiara Antonella Favia, presidente di Arcilesbica – Il tavolo tecnico è lo strumento che ci consente di avvicinarci alle istituzioni. Vogliamo portare a Palazzo di Città le richieste, i sogni e le esigenze del mondo Lgbtqi».

Lo sportello non servirà alle coppie solo per ottenere una casa popolare o altre agevolazioni, ma anche per chiedere un supporto psicologico nel caso in cui si volesse cambiare sesso o si fosse vittima di attacchi omofobi.

Per le associazioni questa è una  vittoria, perché permetterà a molte coppie di fatto, non solo omosessuali, di accedere a diritti come quelli sanitari e scolastici, prima negati. Il Comune di Bari ha così deciso di seguire l’esempio di altri Comuni, come quello di Milano, e di agire nell’ambito delle proprie competenze, vista l’assenza in merito di una legislazione nazionale.

4 febbraio 2013

Vito Pacillo