Di questi come di altri problemi delle FAL, si è discusso ieri sera, presso la Parrocchia Santa Famiglia in via Martin Lutero a Bari, alla presenza non solo di alcuni membri del personale scioperante ma anche di rappresentanti sindacali come Rino Fino, esponente dell’Unione Sindacale di Base. Lette queste poche righe qualcuno potrebbe chiedersi “Ma come, hanno da poco inaugurato i nuovi treni delle Appulo Lucane e questi si lamentano?”. Si perché, come sottolinea Fino, è un problema ‹‹avere macchinisti che non sono ancora pronti ad utilizzare questi mezzi››.

‹‹Non hanno seguito ancora alcun corso di formazione che li metta nelle condizioni di guidare questi treni – continua il rappresentante dell’USB – Secondo noi è una grossa mancanza dell’azienda perché ha sempre preso sottogamba la questione della formazione del personale che invece andava affrontata subito››. Gli fa eco uno dei macchinisti presenti all’incontro che, per fare un esempio circa l’assenza di formazione, racconta come nonostante i nuovi pullman della società siano stati messi a disposizione due anni fa, risulta difficile trovare un autista che sappia azionare il sollevatore per disabili perché ‹‹non è stato illustrato il funzionamento››.

Problemi che aumenteranno col l’inizio dell’era CTC, Comando Traffico Centralizzato,  un nuovo sistema di dirigenza e circolazione dei treni. Già dal prossimo mese, infatti, dovrebbe prendere il via l’utilizzo di questo strumento non ancora molto conosciuto ma che stravolgerà, promette Fino,  il modo di fare circolare i treni, coinvolgendo un po’ tutto il personale di esercizio ‹‹che attende fiducioso corsi di formazione››.

Capitolo organizzazione “da rivedere”. Fino fornisce un esempio della macchinosità degli ingranaggi FAL: ‹‹Vengono investite le barriere di un passaggio a livello? Si crea un problema di regolarità e quindi di puntualità. Bisogna presenziare il passaggio per garantire sicurezza alla circolazione e, in questo caso, il capostazione dovrebbe avvisare il proprio capo impianto, il quale deve avvisare il capo della struttura, che  deve chiamare il suo parigrado della struttura competente, in questo caso della manutenzione, che deve ancora sentire il tecnico che poi deve provvedere a presenziare il passaggio.  I passaggi devono essere ridotti››.

Una riorganizzazione sarebbe stata fatta, è vero, ma attraverso una “razionalizzazione costi” che, così come succede in Italia, si è tradotta nel dimezzamento del personale.

‹‹Noi come sindacato vogliamo che gli ACEI, reparto di manutenzione che ha a che fare con il segnalamento di sicurezza, venga infoltito come numero e che lo si faccia lavorare per tutto l’orario di apertura dell’esercizio, perché limitarlo all’orario 7-14 significa creare notevoli problemi››. La procedura elefantiaca prima menzionata porta poi all’accumularsi di ritardi su ritardi dei treni perché ‹‹nella zona del sinistro si effettua la cosiddetta “marcia a vista”, 4km/h››, e questo peggiora il tutto.

I ritardi poi sono il principale nemico dei pendolari. In loro rappresentanza c’era Marialisa Moramarco, esponente del gruppo “FAL…LE MIGLIORARE”,  intorno al quale si sono moltiplicate le offese nei confronti dei dipendenti FAL. Oltre ad attaccare alcuni suoi colleghi viaggiatori assenti ‹‹che non hanno il fegato di affrontare dei lavoratori››, Moramarco ha sottolineato che quando va a parlare negli incontri istituzionali col presidente del Cda Fal, Matteo Colamussi, quest’ultimo sostiene che ‹‹alcuni dei disagi sono da imputare ai lavoratori›› rei di non volere corsi di formazione e di non avere voglia di imparare a guidare i nuovi vettori. Una versione opposta rispetto a quella dei lavoratori impegnati nell’organizzazione dello sciopero.

‹‹Quello che vorrei ottenere è una revisione del quadro orari dei treni – ha detto Moramarco – la stiamo chiedendo da oltre un anno anche perché c’è uno sfasamento di orario con gli orari di apertura e chiusura delle scuole››. Fino replica: ‹‹Noi abbiamo più volte chiesto un nuovo programma d’esercizio, e ce lo avevano anche promesso ma alla fine è rimasto sempre lo stesso››.  I ritardi e i disagi sulle tratte? ‹‹ Ci hanno risposto che è colpa anche del cantiere della statale 96 oltre che dell’assenza della recinzione della linea che aiuterebbe ad aumentare la velocità››, sostiene Marialisa Moramarco.

Novità “positive”? Rino Fino annuncia che ‹‹da domani riprenderà la tratta Bari Scalo – Bari Centrale, dopo essere stata interrotta dal 7 dicembre a causa di uno svio››, mentre le nuove carrozze messe a disposizione ‹‹sono perfette:  già circolano sulla tratta Bari Toritto ma dal mese prossimo partiranno anche sulle tratte più lunghe, come Gravina e Matera››.

Dimenticavamo: la sicurezza e i piani d’emergenza? ‹‹Non è possibile che al giorno d’oggi la nostra azienda non abbia un piano consolidato – denuncia un macchinista – Si avvale del fatto che c’è sempre un autista nel parcheggio che viene chiamato. È tutto campato in aria, non c’è una programmazione››. Questa però è e dev’essere un’altra storia…

11 gennaio 2013

Angelo Fischetti