Quest’ultimo racconta: ‹‹…Come l’altra collega, ho detto: “senti, tu non sai prendere la vena?” “Si” “Ok, vattene al pronto soccorso…” Ora l’ho mandata al pronto soccorso che il primario è amico mio e adesso, sia l’una sia l’altra stanno imparando a prendere una vena››.

Poi si inizia a discutere di “accesso”. Chiedo loro cosa sia e mi risponde l’autista: ‹‹Prendere la vena. I casi sono due: o non c’è un infermiere (sull’ambulanza ndr) o quando c’è un infermiere non è capace di fare il suo lavoro. Però se a me il medico mi dice davanti ai testimoni “Vai, ti do l’autorizzazione” io posso anche intubare il paziente››.

Il medico chiede a voi di fare il proprio lavoro? ‹‹Appunto, vuol dire che non è capace di fare il proprio mestiere, mi dispiace per questo››.

Altra questione cardine del 118 barese: ‹‹Perché sul 118 ci sono infettivologi, ginecologi, dentisti, medici del lavoro – si chiede uno di loro – Il protocollo dice che sull’ambulanza medicalizzata ci dev’essere un rianimatore››. I misteri intorno al 118 del capoluogo pugliese s’infittiscono…

17 gennaio 2013

Angelo Fischetti