La polemica era montata negli scorsi giorni quando, per presentare l’amichevole fra Bari e Sion che si sarebbe giocata di lì a poco presso il quartiere San Pio-Enziteto, il sito elvetico aveva deciso di pubblicare un articolo nel quale si metteva in guardia chiunque dal ‹‹lasciare qualcosa nelle auto›› perché ‹‹qui rompono i vetri anche per prendere il taccuino››. La periferia di Bari come l’ultima delle banlieues, insomma.

Sollevatosi un gran polverone, il sindaco Emiliano, dalla bacheca della sua pagina Facebook, aveva tuonato: ‹‹La mamma dei cretini è sempre incinta, anche in Svizzera. Convocherò in Comune il Console Svizzero per consegnargli una mia lettera di protesta da recapitare all’Ambasciatore svizzero in Italia››.

Il Primo cittadino, inoltre, aveva sottolineato l’intenzione di affidare ai legali del Comune ‹‹il compito di denunciare per diffamazione il giornalista e la testata››. A questo punto Blick.ch ha deciso di presentare le proprie scuse alla città di Bari, facendo recapitare per mano di Patroni Griffi una lettera nella quale Bingesser  chiede perdono per aver permesso, attraverso la pubblicazione di quell’articolo, che ‹‹la città di Bari, il suo popolo, la regione›› venissero discriminate. ‹‹Abbiamo cancellato l’articolo›› si annuncia, porgendo una mano al Sindaco con la promessa di un’intervista.

Emiliano, però, ha messo in luce come la libertà di stampa ‹‹non permette di scrivere quel che si vuole, ma è il luogo nel quale si deve scrivere ciò che è corretto sulla base delle verifiche effettuate. E in quella partita non era accaduto nulla››.

‹‹Gli incidenti possono accadere nella vita – ha rivelato Emiliano nel corso dell’inconro con Patroni Griffi – l’importante è come vengono superati. Oggi siamo qui con il console per ribadire i rapporti di amicizia e collaborazione che intercorrono tra Bari, la Puglia e la Svizzera, rapporti saldi che non possono certo essere scalfiti da episodi di questo tipo. La lettera della testata Blick è un segno di correttezza che chiude questa vicenda nel migliore dei modi››

In realtà, la necessità che i rapporti fra Bari, quindi Puglia, e Svizzera venissero rinsaldati era evidente perché, come sottolineato dal console onorario, per la regione ‹‹la Svizzera è il primo partner commerciale, ed è quindi strategica per scambi, investimenti, attività imprenditoriali››. ‹‹Questa vicenda ha avuto fin dall’inizio un interesse nazionale›› ha rivelato Patroni Griffi.

C’è da dire però che, proprio nei confronti dell’Italia, la Svizzera ha sempre avuto un poco “la puzza sotto al naso”. Stavolta però si è approfittato di un pretesto per puntare, giustamente, i piedi. Pretesto? Si, proprio così perché, come già sottolineato dal Quotidiano Italiano, i baresi si sono comportati un poco come quei genitori che rimproverano continuamente i figli, umiliandoli, ma che se vedono qualcun altro che dà loro uno scapellotto, gridano all’abuso.

Il quartiere San Pio viene continuamente dipinto, umiliandolo, come la periferia “da evitare” del capoluogo, per le stesse ragioni esposte da Blick.ch. D’altro canto, non possiamo certo dire che i pericoli denunciati dal quotidiano elvetico siano tutti inventati di sana pianta. Un gran polverone insomma che, anziché farci emergere come araldi della dignità delle Genti, ha certificato, forse ancora di più, il nostro provincialismo imperante.

23 gennaio 2013

Angelo Fischetti