Il pdl ha presentato un progetto di riqualificazione del giardino da realizzare in collaborazione con l’Università e il Politecnico di Bari. Tra le idee presentate nel corso della terza conferenza stampa in merito al degrado di Piazza Umberto c’è anche quella di recintare l’area per poter porre fine ad episodi di vandalismo.

Il coordinatore cittadino del Pdl Bari, Luigi d’Ambrosio Lettieri ha commentato il silenzio del sindaco Michele Emiliano e dell’amministrazione che ancora non ha preso provvedimenti, nonostante le continue sollecitazioni da parte del Comitato Piazza Umberto, attorno al quale si sono raccolti negozianti e residenti della zona:

“Il Sindaco si nasconde dietro l’alibi intollerabile dell’esistenza in città di un Cara utilizzando, peraltro, gli extracomunitari come foglia di fico per nascondere la manifesta e cronica assenza dell’amministrazione comunale nella cura della città e della cosa pubblica. Il problema non è ‘chi’ usa la piazza, ma ‘come’ viene usata. Il problema non è vietare, ma far rispettare le regole di civile convivenza”, commenta il senatore del Pdl in risposta al commento su Facebook del primo cittadino.

Emiliano infatti, in merito al degrado di Piazza Umberto, aveva puntato il dito contro le lungaggini burocratiche delle commissioni del Ministero dell’Interno legate allo studio delle richieste di asilo degli extracomunitari. Secondo il Primo Cittadino, infatti, queste persone “vegetano nella nostra città sospesi in un limbo intollerabile portatore di disordini e di disservizi”.

Intanto, però, le associazioni che affiancano i centri di accoglienza dei rifugiati, tra cui il Collettivo antirazzista di Bari, hanno criticato il commento sul social network del primo cittadino: “Il sindaco utilizza i migranti per coprire le proprie responsabilità: cosa ha fatto l’amministrazione comunale per piazza Umberto?”.

Oltre all’azione del centrodestra barese, a muoversi contro il degrado, contro gli ubriaconi che lanciano bottiglie di vetro nel giardino, contro spacciatori e drogati che fanno “affari” tra le panchine, ci sono anche i negozianti. Quest’ultimi ribadiscono che la loro lotta “non ha alcun colore politico”, ma pretendono un restyling dei giardini, altrimenti provvederanno ad organizzare altre manifestazioni.

7 gennaio 2013

Margherita Micelli Ferrari