Marcello, medico del Tribunale di sorveglianza e Christian, criminologo sono i portabandiera di un progetto che mira a promuovere l’inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro, iniziativa in grado quindi di porre rimedio al problema delle sovrappopolate carceri italiane.

“Reinclusione” è la proposta che è stata già approvata a luglio scorso a Catanzaro nel corso degli Stati generali del Mezzogiorno in Europa dove sono state presentate le migliori proposte italiane di business, fondate su tematiche economiche e di policy, incentrate su problemi sociali. Qui i cugini Signorile si sono guadagnati i favori della giuria e il loro progetto, finito tra le migliori sedici proposte è stato presentato al Governo. Così due giorni fa Marcello e Christian hanno illustrato “Reinclusione” nella sala verde di Palazzo Chigi alla presenza  di Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e di funzionari del ministero della Giustizia.
L’idea proposta dai due cugini consiste nel far scontare ai detenuti parte della loro pena, lavorando in aziende, in cooperative sociali convenzionate con il ministero della Giustizia. Così i carcerati selezionati dopo essere stati tenuti attentamente sotto osservazione per un anno potrebbero scontare la pena attraverso lavori svolti per la cittadinanza, seppur con stipendio ridotto (1/5 di quanto contemplato dal contratto collettivo nazionale di lavoro).

« Per semplificare –ha affermato Marcello Signorile – il Comune che vuole costruire una nuova strada e non ha abbastanza fondi per farlo potrebbe rivolgersi a quelle aziende che hanno nella loro forza lavoro questi detenuti, e che per questo potrebbe svolgere il lavoro ad un costo competitivo. In questa maniera  ci guadagnano tutti: dal detenuto che acquisisce competenze ed entra nel mercato del lavoro ai Comuni che potrebbero demandare alle cooperative sociali accreditate lo svolgimento di lavori di manutenzione delle infrastrutture. Ma ci guadagna enormemente anche il sistema penitenziario che potrebbe assistere finalmente a una prima misura efficace contro il sovraffollamento. Non bisogna poi dimenticare che riuscire a reimmettere un detenuto nel mondo del lavoro e allontanarlo dalla strada della delinquenza comporta un risparmio enorme per l’intera società».

Tra meno di 30 giorni vi sarà a Roma una conferenza stampa nel corso della quale saranno premiati alcuni dei vincitori delle sedici proposte già selezionate.

3 ottobre 2012

Antonietta Basile