Gli insegnanti non sentendosi difesi dai sindacati hanno indetto questa manifestazione in modo spontaneo con un semplice giro di SMS e di Email per interessare l’opinione pubblica sulle difficoltà della loro professione fatta, non solo di ore di lezione in classe, ma di tempo di lavoro trascorso a casa durante tutta la settimana anche di sabato e domenica.
Attraverso questa insolita forma, hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti dell’articolo 3 della Legge di stabilità, in discussione in Parlamento, che vuole portare da 18 a 24 ore l’orario settimanale d’insegnamento dei docenti di scuola secondaria a costo zero. Tale situazione determinerà ulteriori tagli di migliaia di posti di lavoro colpendo particolarmente la categoria degli insegnanti precari a partire già dal prossimo anno scolastico.
La prof.ssa Renata De Feo, docente di Lettere all’Istituto Tecnico Economico e Liceo Linguistico “D. Romanazzi” di Bari, nell’intervista ha sottolineato il compito particolarmente delicato del docente è che è quello di promuovere la formazione ai valori e favorire processi di apprendimento affinché lo studente possa acquisire sempre nuovi atteggiamenti e comportamenti. Secondo l’insegnante, il docente è l’animatore che agevola, organizza, sollecita le occasioni di apprendimento. Al centro di tutto il sistema educativo vi è la relazione insegnante/studente, fondata sulla stima e sul rispetto reciproci, che faciliterà il processo dell’apprendimento e stimolerà la motivazione allo studio dello studente. Questa professionalità del docente, non sempre è compresa dalla società e dalle istituzioni e non sarà certamente l’aumento delle ore a migliorare la qualità dell’istruzione in Italia.
Antonio Calisi