Massima sorveglianza durante lo svolgimento dei quiz: vietate persino le penne, che verranno fornite agli studenti dalla commissione. Lo scandalo dei test truccati ha intensificato al massimo le misure di sicurezze e ogni aspirante matricola dovrà passare da un metal detector prima di accedere in aula, aula schermata per impedire qualsiasi tipo di comunicazione telefonica con l’esterno. Domani, invece, proveranno a conquistare uno dei 30 posti disponibili i 382  aspiranti studenti di un nuovo corso di laurea: Medicina in lingua inglese.

Nel pomeriggio di oggi saranno i 1.294 aspiranti ingegneri a confrontarsi con i temibili test d’accesso: 60 minuti per affrontare 20 quesiti di matematica, logica e geometria analitica.

Un calo delle iscrizioni ai test d’ingresso ha interessato l’Ateneo barese: sono 2mila gli studenti in meno rispetto allo scorso anno. È aumentato invece il numero degli iscritti al Politecnico: 700 studenti in più rispetto all’anno accademico passato. Intanto è quasi tutto esaurito negli alberghi della città: moltissimi i fuorisede giunti a Bari per affrontare i quiz. Tra i candidati non ci sono solo neodiplomati: molti, infatti, sono gli studenti che provano ad accedere ai corsi per l’ennesima volta e c’è anche chi ci prova nonostante l’età: diversi i casi di aspiranti matricole ultra 50enni e 60enni.

Tuttavia i test d’ingresso sollevano, come ogni anno, un polverone tra le associazioni studentesche. C’è chi li vorrebbe abolire, come spiega Leonardo Madio, rappresentante degli studenti e membro dell’associazione LinkBari:

«Un test, con domande molto discutibili, non può precludere a uno studente la realizzazione dei propri sogni. Alcuni primari nei giorni scorsi hanno dimostrato di non esser in grado di rispondere ad alcune domande. Il test diventa così una lotteria. Noi crediamo che le competenze possano essere valutate solo in itinere, dopo aver seguito i corsi».

4 settembre 2012

Erica Introna