La stessa notifica di conclusione delle indagini ha raggiunto anche sei giornalisti, all’epoca dei fatti accusati di diffamazione proprio dal procuratore Laudati.

La seconda accusa per Luadati, formulata dalla Procura di Lecce, sarebbe di favoreggiamento personale nei confronti di Gianpaolo Tarantini e di Silvio Berlusconi. Al procuratore viene contestato di aver disposto, due mesi e mezzo prima di insediarsi nell’incarico di procuratore capo di Bari, che le indagini sul giro di escort gestito da Tarantini «venissero sospese e non si adottasse alcuna iniziativa fino a quando non avesse assunto le funzioni» di capo della procura del capoluogo pugliese.

Secondo l’accusa, Laudati, con il suo comportamento, avrebbe abusato dei poteri e violato i suoi doveri di magistrato, impedendo «l’assunzione di sommarie informazioni dalle altre escort non ancora ascoltate» e causando «ritardo ed intralcio nello svolgimento delle investigazioni per la maggiore difficoltà di accertamento di fatti e circostanze conseguente alla maggiore distanza temporale del momento investigativo dal loro verificarsi».

Laudati avrebbe quindi «aiutato Gianpaolo Tarantini e gli altri indagati» ad «eludere le indagini» nel procedimento di sfruttamento della prostituzione delle «cosiddette escort» avviato dal pm Giuseppe Scelsi «nel quale era coinvolto quale fruitore delle prestazioni sessuali il presidente del Consiglio dei ministri, on.Silvio Berlusconi ed aiutato anche quest’ultimo ad eludere le suddette indagini, dirette ad accertare anche l’eventuale suo concorso nei suddetti reati».

L’accusa di abuso d’ufficio avanzata nei confronti di Giuseppe Scelsi sarebbe, invece, di altra natura: l’attuale sostituto procuratore generale avrebbe «intenzionalmente arrecato ingiusto danno» a un altro pm della procura di Bari, Desirèe Digeronimo, e a un’amica di quest’ultima, Paola D’Aprile, attuando una «indebita aggressione alla sfera della loro personalità» intercettandone le conversazioni «per fini estranei alla funzione giurisdizionale». La contestazione del reato a Scelsi riguarda le inchieste sulla sanità della Regione Puglia (tra il 2008 e il 2009) , condotte da  Digeronimo e dallo stesso Scelsi.

26 settembre 2012

Erica Introna