In mattinata 12 operatori hanno dovuto spiegare ad oltre 400 persone, di cui il 90% si è presentato per le utenze domestiche, la mancanza di incongruenze nel calcolo delle tasse da pagare. Il primo contributo deve essere saldato entro il 3 settembre, ma per chi non ha ancora ricevuto il bollettino di pagamento potrà effettuare il versamento a partire direttamente dalla seconda imposta, che scade il 31 dicembre.

Nell’indagine nazionale realizzata dalla Uil sulla fiscalità locale, Bari si è piazzata al primo posto per il rincaro della tassa Tarsu, un primato di certo non invidiabile, a cui segue l’argento di Milano con un aumento del 20%. La più cara per lo smaltimento dei rifiuti, però, resta Napoli, dove l’esborso per una famiglia presa a campione è di 427,80 euro.

Nel capoluogo pugliese, un nucleo familiare composto da 4 persone in un appartamento di 80 metri quadri se nel 2011 pagava 193,30 euro, con l’incremento registrato dovrà versare 251,16 euro. L’Acli Dalfino sta provvedendo ad una raccolta firme di fronte alla Cattedrale San Nicola di Bari per richiedere un miglioramento delle tariffe.

Le agevolazioni sul pagamento dell’imposta sono previste: per i residenti di Japigia, Catino, Villaggio del Lavoratore e San Paolo 2 uno sconto del 10%; per gli esercenti commerciali che producono rifiuti che possono riutilizzarsi un miglioramento tra il 20% e il 60% delle tariffe.

Le esenzioni, invece, riguardano le famiglie con un reddito inferiore ai 9mila e 900euro o composte da 6 o più persone con un solo reddito inferiore ai 40mila euro, gli anziani con gli assegni sociali, le giovani coppie e gli ultra 80enni con un reddito al di sotto di 40mila euro.

31 agosto 2012

Margherita Micelli Ferrari