Secondo le indagini della guardia di Finanza, sarebbe stato aggirato per oltre un anno e mezzo il piano del 2005 siglato dall’Agenzia regionale per la Sanità e Federfarma Puglia e ratificato dalla Giunta Fitto. L’accordo si proponeva l’obiettivo di ridurre notevolmente la spesa farmaceutica convenzionata.

L’ex Asl Ba/4 doveva acquistare i medicinali, previsti nel piano, scontati anche al 50%, e depositare nei magazzini dei distributori le confezioni comperate per provvedere, in un secondo momento, alla distribuzione tra le singole farmacie convenzionate. Quest’ultime dovevano dispensare i farmaci alla luce di un adeguato corrispettivo, pari all’incirca al 9%. I grossisti, invece, avevano diritto al 3%.

Se il distributore di riferimento non aveva momentaneamente il farmaco richiesto, doveva procurarselo da altri grossisti regionali. Qualora non ci fosse riuscito, il farmacista, munito di documentazione che attestasse la mancata fornitura, era tenuto a dispensarlo secondo il canale ordinario distributivo.

Le indagini delle fiamme gialle hanno dimostrato che il risparmio che si sperava di ottenere non è stato raggiunto, poiché non tutti i farmaci che erano stati inseriti nel piano sono stati effettivamente acquistati dall’Asl e immessi nel sistema. Inoltre, altri farmaci sarebbero stati dispensati dalle farmacie anche senza la documentazione che dimostrasse l’indisponibilità del medicinale nella rete distributiva regionale.

10 luglio 2012

Margherita Micelli Ferrari