Le condizioni poste dalla giunta regionale prevedono, intanto, la risoluzione di un contenzioso dal valore di 50- 60 milioni di euro con i lavoratori, relativo al trattamento di fine rapporto, il Tfr. In secondo luogo, la rinuncia ad un ricorso al giudice amministrativo presentato dalla società, del valore di 130milioni. Infine, terza e ultima condizione: la Puglia chiede di provvedere ad una “due diligence” sui conti della società.

L’obiettivo di questo terzo punto è di assicurarsi che non ci siano debiti occulti e che la transazione non vada a sfavore della regione. L’acquisizione della Sud Est deve rappresentare un vantaggio economico non un aggravio per i fondi della Puglia.

Infatti, per questo stesso motivo, il presidente Nichi Vendola e  con lui anche gli assessori Gugielmo Minervini e Michele Pelillo, ha rifiutato la proposta del governo di far gravare sulla regione gli eventuali debiti delle Sudest, attingendo ai Fas, i fondi per gli investimenti.

“Quei cento milioni sarebbero cento milioni di cantieri in meno per la Puglia. E le Sud Est sarebbero non una chance, ma un problema”, commenta Vendola con il quale concorda anche Raffaele Fitto, che ha definito “assurdo l’emendamento che mette in discussione un impianto costruito nell’ultimo anno e mezzo”. Sui fondi stanziati alle Regioni del Sud e previsti dal governo Berlusconi  “pretendiamo certezze”, conclude Fitto.

26 luglio 2012

Margherita Micelli Ferrari