L’istituto milanese, in particolare, attraverso l’analisi delle acque reflue ha scoperto un sistema per tracciare una mappa dello stato di diffusione di sostanze stupefacenti nei vari Paesi. Questi i risultati per i comuni italiani coinvolti nel monitoraggio.

Relativamente all’eroina, le città maggiormente interessate dagli alti consumi sono quelle del Centro Italia: Perugia, con cinque dosi al giorno per 1.000 abitanti, Roma, Firenze e Terni  con tre dosi al giorno, seguite da Bari e Potenza, rispettivamente con 0,5 e 0,8 dosi.

Per quanto riguarda invece la cocaina, i consumi più elevati si riscontrato a Roma e Napoli, con sette-otto dosi al giorno per 1.000 abitanti, praticamente 10 volte di più rispetto al Nord Europa, seguite da Milano, Torino, Firenze e Perugia con cinque dosi al giorno, Bari con due dosi e Potenza con 0,7. Quest’ultimo dato, comunque, è risultato essere in crescita del 20% rispetto al precedente monitoraggio, crescita confermata anche dai numerosi sequestri e operazioni che hanno intercettato flussi di droga proveniente da Scampia.

Considerando infine le nuove droghe (in particolare ketamina ed ecstasy), l’indagine ha appurato che fortunatamente l’Italia è indietro rispetto a paesi europei come Olanda, Belgio e Gran Bretagna.

«I risultati ottenuti – afferma Ettore Zuccato, capo laboratorio Tossicologia della Nutrizione del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto “Mario Negri” – sono nella maggior parte dei casi comparabili ai profili di consumo nazionale riportati nell’ultimo rapporto dell’“European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction”. Questo studio – aggiunge Zuccato – evidenzia come la metodologia dell’analisi delle acque reflue sia in grado di fornire stime oggettive ed aggiornate in tempo reale del consumo di sostanze stupefacenti nella popolazione; stime utili a completare le indagini epidemiologiche, per approfondire le conoscenze, sviluppare nuove politiche antidroga e valutare l’efficacia degli interventi attuati».

27 luglio 2012

Alessandra Morgese