Ma la riconciliazione fra il Governatore della Puglia e il primo cittadino di Bari non basta, non è sufficiente aver stipulato una tregua che ha reso il nome di “patto per Bari”. E’necessario che tutto il territorio barese sia coinvolto nei progetti di riqualificazione del tessuto cittadino a cominciare dalle parti sociali, dalle organizzazioni sindacali. Fare del capoluogo di regione il modello di “città intelligente” da esportare poi in tutta Italia, non può di certo dipendere dal rapporto a corrente alternata che passa tra Vendola ed Emiliano.

Gli umori di importanti personaggi istituzionali devono essere ai margini di una seria discussione politica su progetti che si intendono portare avanti. Occorre uno slancio da parte dei sindaco e del presidente della Regione affinché le istituzioni di cui sono a capo si riaccreditino agli occhi dei cittadini e diventino per loro importanti punti di riferimento. Per questo la Cgil di Bari rifugge la logica degli accordi politici di interesse e chiede a gran voce il coinvolgimento delle parti sociali e dei cittadini stessi nella discussione di scelte che mirano a far diventare Bari capitale della cultura e modello di smart city.

La Camera del Lavoro metropolitana e provinciale di Bari punta ad un progetto di città condiviso con chi la abita e pertanto ha individuato nell’URBAN CENTER, un luogo aperto di discussione che coinvolga cittadini, giovani, lavoratori, imprenditori, università, su progetti e cantieri all’insegna dell’innovazione, dell’energia eco-compatibile, della rete di ricerca che investa la riqualificazione del porto, dell’aeroporto, il recupero delle periferie, il nodo ferroviario, la mobilità, le infrastrutture sociali, le politiche culturali. Quello dell’Urban Center è una progettualità vincente già sperimentata in altre città e che ha funzionato con risvolti positivi a Torino, Milano, Roma, Bologna. La Cgil di Bari immagina l’Urban Center come una grande struttura di presidio e supporto a processi condivisi di trasformazione dell’area metropolitana e allo stesso tempo un luogo di ricerca, confronto, approfondimento, per dare risposte concrete ai cittadini.

Tante le proposte della Cgil di Bari per una smart city meridionale che passano attraverso l’individuazione di idee che possano calzare alla città affinché si trasformi in una città intelligente tenendo conto delle esigenze e delle vocazioni del capoluogo pugliese. Ma i progetti che la Cgil di Bari vuole realizzare, condivisi con tutti gli altri attori sociali, non hanno però interlocutori istituzionali. Vogliamo operativamente la messa a punto di strumenti necessari per la realizzazione della smart city, altrimenti saremo costretti a dedurre che dietro questa tregua tra Vendola ed Emiliano ci siano precisi disegni politici.

2 giugno 2012

Giuseppe Gesmundo – Segretario Generale Cgil Bari