Il modello approvato risponde al quadro normativo nazionale che, imponendo vincoli sempre più stringenti alla spesa del personale, richiede agli Enti locali di fare di “necessità virtù”.

Infatti, a partire dalla legge finanziaria 2007 , il legislatore ha avviato una politica di contenimento della spesa, ed in particolare di quella relativa ai costi del personale delle Amministrazioni Pubbliche, che ha di fatto bloccato le dinamiche occupazionali e retributive, indicando le seguenti direttive in materia:

  • riduzione progressiva annuale della spesa del personale; riduzione del tetto di spesa del personale in relazione al volume generale delle spese correnti, con una parziale reintegrazione dei pensionamenti nella misura massima del 20% (da qualche settimana portato al 40%) del turn over e contenimento del lavoro flessibile.
  • snellimento delle strutture con accorpamento di uffici e riduzione della percentuale delle posizioni dirigenziali;
  • blocco delle dinamiche retributive e vacanza contrattuale per un triennio (2011-2013).

Il numero complessivo di dirigenti del Comune di Bari ha subito una rilevante riduzione, se si considera gli 82 dirigenti in servizio alla data del 31 dicembre 1999: oggi, infatti, nel nuovo organigramma sono presenti solo 51 posizioni dirigenziali.

IL VECCHIO MODELLO ORGANIZZATIVO

Il modello attualmente in vigore prevede uno sviluppo orizzontale delle responsabilità, articolandosi su 69 strutture dirigenziali, alcune delle quali rimaste, nel tempo, prive di dirigente, ovvero per le quali è stato necessario conferire incarico ad interim a dirigenti incaricati della direzione di altre strutture.

In particolare le strutture sono:

  • 29 apicali (Ripartizioni e Circoscrizioni);
  • 32 Settori;
  • 2 Settori di Staff;
  • 1 Progetto speciale;
  • 4 Circoli d’infanzia.

Tale impostazione ha dato luogo, però, ad una eccessiva divisione delle funzioni e ad una struttura poco versatile ed elastica, che ha rivelato difficoltà di comunicazione interna ed esterna e numerosi conflitti di competenza tra le strutture e, soprattutto, non ha determinato quella sinergia di “sistema” fondamentale in un’organizzazione complessa come il Comune, tanto più se di rilevanza metropolitana.

L’articolazione in una molteplicità di strutture apicali ha anche determinato un uso poco razionale delle risorse umane, registrando, talvolta, anche il mancato rispetto del rapporto dirigente / dipendenti comparto pari ad 1/55, ritenuto congruo dall’art. 17, comma 6, del C.C.N.L. area dirigenza, sottoscritto in data 22/02/2010.

Il modello attuale fin qui descritto ha, pertanto, evidenziato:

  • elevata conflittualità tra strutture per l’esercizio di competenze;
  • uso poco razionale delle risorse umane e finanziarie;
  • eccessiva frammentazione e parcellizzazione delle aree funzionali di intervento;
  • mancanza di integrazione e coordinamento funzionale tra strutture.

IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO

Da una comparazione con i modelli organizzativi di altre città italiane di analoga densità demografica o analoghe caratteristiche, si evince che le soluzioni ottimali adottate presentano un minor numero di strutture apicali, che aggregano funzioni e servizi omogenei che si articolano, poi, in Servizi o Unità operative ricoperti da dirigenti o funzionari; un modello che favorisce al tempo stesso la governance e la realizzazione dei processi decisionali, nonché una migliore organizzazione del lavoro con un più flessibile e razionale utilizzo del personale.

L’attuale Direzione generale, anche sulla base degli indirizzi ricevuti dalla Giunta comunale intende, dunque, applicare uno schema organizzativo che raggiunga i seguenti obiettivi:

  • riduzione della frammentazione di funzioni/attività;
  • semplificazione organizzativa;
  • presidio delle funzioni di coordinamento;
  • valorizzazione, dimensionamento e ottimizzazione della distribuzione delle risorse umane;
  • contenimento dell’impatto derivante dai vincoli in materia di riduzione tendenziale della spesa del personale;
  • classificazione dell’assetto gestionale e funzionale e relative politiche retributive della dirigenza;
  • diffuso livello di responsabilizzazione.

Per il raggiungimento degli obietti in questione pertanto, si è ritenuto di procedere con modalità graduali, dapprima aggiornando il funzionigramma dell’Ente, adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 172 del 14 aprile 2011, mediante la ricognizione delle funzioni effettivamente svolte dagli uffici sulla base delle normative sopravvenute.

Con l’atto approvato dalla Giunta municipale il 6 giugno 2012 si intende procedere alla revisione dell’organigramma comunale, provvedendo, preliminarmente, alla riduzione delle posizioni dirigenziali. Le competenze funzionali saranno, così, riallocate tra 51 posizioni dirigenziali, nel rispetto di quanto previsto nella delibera di giunta di approvazione del Piano triennale del Fabbisogno del Personale per il triennio 2011/2013, con contestuale rideterminazione dei profili dirigenziali nell’ambito della dotazione organica dell’Ente.

L’ottimizzazione delle posizioni dirigenziali con l’accorpamento di più uffici consentirà nell’immediato:

  • di dar luogo alla nuova graduazione delle strutture dirigenziali;
  • di ridurre il conferimento di incarichi dirigenziali ad interim, per la carenza di figure dirigenziali

Il modello organizzativo scelto garantirà l’accorpamento dei macroprocessi e delle funzioni omogenee, evitando, così, la frammentazione del livello decisionale e delle responsabilità anche per realizzare economie di scala nell’uso delle risorse umane e finanziarie.

La soluzione adottata, che non ha precedenti nella storia del Comune di Bari, mira a garantire la razionalizzazione e valorizzazione delle risorse umane dell’ente.

Questa rappresenta solo una fase intermedia di un processo molto più radicale – ha detto Leccese – che porterà al superamento delle attuali Ripartizioni e ad un modello organizzato per macro-aggregazioni – come è ormai in uso presso tutte le città metropolitane – quale modello funzionale e di coordinamento” .

Leccese ha illustrato anche l’approdo finale del suo processo di riforma che porterà alla realizzazione di non più di 6 Dipartimenti, cui spetta il livello di massima responsabilità sulla programmazione integrata, sull’organizzazione del personale, sulla relazione con il livello politico e sulla definizione e raggiungimento degli obiettivi strategici, risponde all’esigenza di garantire al contempo semplificazione organizzativa e presidio qualificante delle funzioni di coordinamento.

L’attuazione del nuovo organigramma dovrebbe diventare operativa a partire dal prossimo 1° luglio.

(Comunicato Ufficio Stampa Comune di Bari)