A beneficiare di questa agevolazione saranno, infatti, i nuclei familiari con reddito non superiore a 7.500 euro annui, già identificati in 343mila, per un risparmio di 36,65 euro per 36,50 metri cubi di acqua all’anno; i nuclei familiari  con reddito non superiore a 20mila euro annui e con almeno quattro figli a carico, 5.195 famiglie che disporranno di 110 metri cubi annui, per un risparmio di 116,96 euro.

In fine le famiglie con reddito inferiore a 11.600 euro annui, che versino in condizioni particolari (ad esempio con un membro portatore di handicapp). Vista la difficoltà di identificare quest’ultima categoria, potranno beneficiare delle agevolazioni di 54,75 metri cubi e un risparmio di 54,98 euro annui solo i primi 5mila a presentare domanda.

La manovra, ideata dall’assessore ai Lavori Pubblici, Fabiano Amati, vedrà le firme del governatore Nichi Vendola, del presidente dell’Autorità idrica pugliese, Paolo Perrone, del presidente dell’Anci Puglia, Luigi Perrone e dell’amministratore unico di Aqp, Ivo Monteforte. L’entrata in vigore è per gennaio 2013 e, per la durata di cinque anni (fino a dicembre 2018, mese in cui cesserà la gestione del servizio idrico integrato da parte di Acquedotto pugliese), prevede la spesa di 120 milioni di euro. Da gennaio 2019, invece, spiega Amati:

«Il denaro per continuare a garantire che la tutela delle fasce deboli non si dissolva come la neve sotto il sole, sarà rastrellato dagli altri utenti. Non in maniera indiscriminata, naturalmente. Prevarrà il principio secondo cui quelli che consumano e, soprattutto, sprecano di più, pagheranno di più».

14 giugno 2012
Pasquale Amoruso