I medici, due donne e due uomini, impiegati presso il centro per la cura dell’infertilità “San Luca” di Bari, il Policlinico del capoluogo e gli ambulatori medici specializzati “Pro Andros” di Barletta e “Amalthea” di Lecce, prescrivevano farmaci per l’infertilità a donne in realtà sanissime, aggiungendo loro di poter usufruire di costosi medicinali poi rimborsati alle cliniche dal SSN.

Di fatto, i ginecologi diagnosticavano false patologie e prescrivevano altrettanto falsi piani terapeutici per infilarsi in tasca i rimborsi concessi agli istituti privati dal SSN. Rimborsi che, secondo gli investigatori, avrebbero raggiunto una cifra superiore ai 200mila euro.

Le indagini hanno riguardato gli episodi avvenuti fra il 2008 e il 2011, analizzando gli iter terapeutici cui venivano sottoposte le aspiranti mamme: il tipo di patologia a esse diagnosticata e la terapia prescritta hanno destato sospetti nei militari dell’Arma, al punto tale da far emergere l’esistenza di una vera e propria truffa a danno dello Stato.

Alessandra Morgese

18 maggio 2012