Le statistiche del Ministero della Salute (aggiornate al gennaio 2008) hanno fotografato un territorio martoriato dal fenomeno del randagismo, con la Puglia fanalino di coda della Penisola, sia per l’alto numero dei randagi (circa 70.671 animali vaganti) che per il basso numero di strutture (66 canili sanitari soltanto e 78 i canili-rifugio). La legge nazionale 281/91 sugli animali da affezione definisce “randagi” esclusivamente i cani abbandonati che si sono abituati alla vita in condizioni semi-selvatiche, tutti gli altri vengono classificati come “cani vaganti”, mentre i gatti come “animali in libertà” (per la differenza di capacità che le due diverse specie hanno di adattarsi all’ambiente umano). I “randagi urbani”, quei cani che vediamo scorazzare per le strade delle nostre città, vivono in contesti in cui spesso entrano in contatto con l’uomo, cercano da lui cibo e compagnia, ma che tuttavia non hanno né un padrone né un riparo, vivendo ai margini delle attività umane e mangiando quel che trovano tra discariche, rifiuti e cassonetti.

Il canile municipale di Mola di Bari (Brenca) ospita molti più cani di quelli che in realtà gli sarebbero consentiti per legge (più di 350), non riuscendo a coprire l’intera richiesta di stallo (portando inevitabilmente all’aumento del numero dei randagi all’interno del paese), e combatte contro l’infestazione di parassiti e insetti. I “cani vaganti” diventano, poi, sia un pericolo per l’incolumità dei cittadini che una minaccia per l’igiene pubblica. Quest’ultima questione è stata messa in luce dai cittadini da quando a Mola, il 12 marzo scorso, è partita la raccolta differenziata che vede l’utilizzo, da parte di ogni famiglia, di piccoli bidoni di plastica, da ubicare sul ciglio della porta della propria abitazione. Contenitori che rischiano di essere marcati, morsi o rotti dai randagi in cerca di cibo, provocando pericoli e sporcizia.

L’Ordinanza n. 22 del 20 febbraio scorso, con la quale il Comune di Mola aveva dato il via alla sterilizzazione dei cani randagi, pare non abbia ancora dato i frutti sperati, anzi le diverse cagne nuovamente incinte e i tanti cuccioli in circolazione fanno pensare più ad una scarsa riuscita dell’iniziativa, che ad un suo inizio poco fortunato. Nel documento, firmato dal sindaco, si leggeva che: “A seguito di segnalazione al servizio veterinario da parte dell’amministrazione comunale e/o suo delegato, i cani randagi vaganti sul territorio comunale sarebbero stati catturati dal servizio veterinario della ASL BA, identificati mediante introduzione di microchip e compilazione del ‘mod.B cani randagi’ e sterilizzati (ovaio-isterectomia e/o orchiectomia) a cura del servizio veterinario competente della ASL BA”. Dopo questi interventi, superato il periodo di degenza post-operatoria, i cani sarebbero stati reintrodotti sul territorio comunale, previa apposizione di collare di riconoscimento, solo per quelli che, a insindacabile giudizio del servizio veterinario della ASL, sarebbero stati ritenuti non aggressivi o pericolosi per la pubblica e privata incolumità. Infine i cani sterilizzati reintrodotti sul territorio sarebbero dovuti essere regolarmente inseriti nell’Anagrafe Canina sotto la voce di “cane randagio reintrodotto sul territorio”.

Anche l’assessore all’ambiente Michele Palazzo, durante la conferenza di febbraio, era intervenuto assicurando che oltre ad approfondire i problemi legati alle carenza del canile comunale di Mola, erano state definite le procedure per l’accalappiamento e la successiva sterilizzazione dei cani randagi maschi e femmine sul territorio molese, ma la realtà sembra essere esattamente opposta.
Il provvedimento di sterilizzazione degli animali era stato fortemente voluto sia dai cittadini che dalla nuova sezione di Mola della Lega del Cane ([email protected]), che da tempo sollecitava interventi per contenere il dilagante fenomeno del randagismo, ma a tutt’oggi nessun giovamento sembra visibile e le segnalazioni continuano ad arrivare copiose. Proprio oggi alla Lega del Cane di Mola è stata denunciata la presenza su tutto il territorio di pasticche velenose di colore rosa, simili a gomme da masticare, gettate nelle zone nevralgiche pericolose perché potrebbero essere ingerite dagli animali, ma anche toccate dai bambini. È per questo che cittadini e Lega del Cane hanno chiesto al comune di Mola lo stato di emergenza.

7 maggio 2012
Mariangela Deliso

 

Il 28aprile scorso questi piccoli cuccioli neri (3maschietti+2femminucce nelle foto sotto) figli di Bella (bianca) sono stati trattati con antiparassaitario ed hanno fatto la prima sverminazione. Per sottrarli all’infestazione di zecche ecc c’è bisogno di uno stallo, un luogo pulito, anche in separate sedi dove tenerli sino ad adozione che avverrà appena terminato il primo ciclo di vaccini! AIUTATECI ad aiutarli. La mamma ed i suoi 5 piccoli neri hanno trovato riparo in una torretta di campagna attigua ad un fondo di cui un signore si prende cura. L’uomo ha preso a cuore la situazione e porta acqua e cibo all’allegra famiglia. I piccolini sono una futura taglia piccola (max 10Kg), verranno affidati chippati e vaccinati. ADOTTABILI in tutta Italia. 3889995688 LndC Mola o 3493958841