A illustrare la situazione è salvatore Matarrese, presidente dell’ANCE Puglia (Associazione Nazionale Costruttori Edili): «Anche qui stanno partendo i decreti ingiuntivi verso lo Stato per 60 milioni di euro. In media le imprese devono riscuotere intorno ai 5 milioni di euro dal pubblico e i ritardi accumulati vanno dagli otto mesi della Regione – che è la più solerte in alcuni settori – fino agli oltre due anni delle Asl. Questo è il settore peggiore in assoluto e glielo dico per esperienza diretta».

Le aree dove lo strozzamento delle imprese è maggiore sono i piccoli comuni. Spiega ancora Matarrese: «I lavori infrastrutturali si devono fare comunque, ma non si può pensare che a sovvenzionare lo Stato siano i costruttori: anticipando per anni le somme necessarie a realizzare le opere e pagandoci sopra le tasse. Le aree più in sofferenza sono il Salento e il Tarantino». Intanto la mortalità delle imprese rimane altissima: da due anni, in puglia cessano l’attività mille imprese l’anno e per il 2012 la previsione è del doppio.

Intanto Fidindustria e Ance Puglia hanno stretto un accordo con Equitalia per una rateazione dei pagamenti delle cartelle esattoriali. L’agenzia di riscossione tributaria ha aperto uno sportello di consulenza negli uffici Fidindustria per dare la possibilità agli imprenditori gravati dalla situazione di analizzare i vari casi e trovare soluzioni adeguate e personalizzate.

15 maggio 2012

Pasquale Amoruso