Per far fronte all’emergenza povertà, allora, la Curia di Bari ha deciso di realizzare un nuovo spazio adibito a mensa nei locali dell’ex Casa del profugo, in piazzetta Santa Chiara, di fronte al porto, a tale scopo donati dall’Agenzia del demanio e dalla Sovrintendenza ai beni architettonici.

La decisione si è resa necessaria proprio a seguito dell’aumento del numero degli indigenti che erano soliti frequentare la mensa nelle sale parrocchiali della chiesa di San Giacomo, in piazza Odegitria: stando alle stime della Caritas che gestisce la struttura, da 40 (a volte 50) ospiti sarebbero diventati quasi il triplo.

«Nella mensa – racconta don Franco Lanzolla, parroco della Cattedrale – accogliamo cittadini che appartengono in media a otto, nove etnie. Ci sono afgani, etiopi, senegalesi, donne della Georgia che vivono da sole in città. E poi anche clochard, baresi che fanno fatica a sopravvivere. E quello che noi offriamo non è soltanto un servizio di mensa, ma è una casa vera e propria».

Gli spazi della chiesa di San Giacomo, infatti, ospitano anche un ambulatorio medico per i cittadini che ne facciano richiesta.

Per sostenere il costo della ristrutturazione dei locali dell’ex Casa del Profugo, del valore stimato di circa duecentomila euro, è stata promossa una raccolta fondi in tutte le parrocchie della città. L’inizio dei lavori, ci si augura, dovrebbe avvenire il 13 giugno, data in cui ricorrono i 25 anni dalla nomina a vescovo di Francesco Cacucci:

«Noi abbiamo deciso di impegnarci su quest’iniziativa e diamo il benvenuto a tutti coloro che, di qualsiasi fede, di qualsiasi credenza, di qualsiasi opinione politica, decideranno di accompagnarci nel nostro cammino – ha dichiarato il vescovo – con un sostegno economico, con un aiuto silenzioso, con un semplice grazie o con una critica per migliorare».

Alessandra Morgese

2 maggio 2012