Il calo del tasso di occupazione delle camere va dal 12% al 38%, con le punte più alte registrate nelle città capoluogo. In tali condizioni sono sensibilmente abbassate le tariffe medie adottate provocando, di conseguenza, una sensibile flessione intorno ai 17/18 euro (-20%) del ricavo medio per camera disponibile (RevPAR), ovvero l’unico indicatore economico considerato a livello mondiale come indice per stimare il valore di un’impresa alberghiera sul mercato. Si registra di conseguenza una importante diminuzione del personale occupato dal 4% al 30%.

 “I dati raccolti tra i nostri associati – afferma il presidente della Federalberghi Bari-Bat Francesco Caizzi – confermano la difficile congiuntura che stiamo attraversando con una forte contrazione dei consumi che si riflette in forma massiccia sul turismo. L’allarme lanciato dagli albergatori salentini una settimana fa trova conferma nei risultati delle Province di Bari e Bat, ma anche nell’andamento negativo degli ultimi due ponti nel Gargano. Abbiamo il forte timore che questo trend negativo possa svilupparsi per l’intero 2012”.

“Alla luce di questi dati – sottolinea Caizzi – la Federalberghi è impegnata a elaborare proposte e soluzioni da sottoporre alle istituzioni territoriali (Regione, Comuni, Camera di Commercio) perché nuove e più efficaci forme di marketing territoriale possano, in un momento di crisi particolarmente acuta, intercettare l’attuale domanda turistica (di vacanza, enogastronomia, arte, ambiente, congressuale, di affari) puntando soprattutto su una proficua destagionalizzazione”.

“L’apprezzabile impegno della Regione nel 2011 per una buona affermazione del brand Puglia in Italia e nel mondo – conclude il presidente della Federalberghi Bari-Bat – deve ancora trovare una redditizia coniugazione nell’intera filiera del turismo. Noi operatori abbiamo l’obbligo di scendere in campo perché l’attuale quota di arrivi stranieri (17%) possa avvicinarsi di più alla media italiana (44%), perchè il valore dell’attuale spesa turistica pro capite (32 euro) raggiunga almeno la media del Mezzogiorno d’Italia (41 euro), perché solo cooperando da protagonisti con le aziende strategiche della Regione (Fiera del Levante, Aeroporti di Puglia, Pugliapromozione, Autorità Portuali), con gli operatori della cultura e gli enti locali possiamo confezionare e vendere sui mercati nazionali ed internazionali un prodotto “Puglia” integrato ed appetibile”.

La Redazione