l’ipotesi di un licenziamento di massa non è più così lontana dalla realtà. Una sessantina di dipendenti dell’istituto di vigilanza hanno manifestato davanti al palazzo della Prefettura. I vigilantes chiedono il pagamento integrale della retribuzione – ad oggi riconosciuta per il 50% -, i 600 euro di premio di risultato oltre al pagamento delle quote  relative all’assistenza sanitaria integrativa e al fondo di previdenza complementare. La fumata nera è soprattutto il risultato della mancanza di liquidità dovuta all’accumularsi dei crediti: una cifra intorno ai 3, 4 milioni di euro. Non paga il Pubblico, non pagano i clienti privati. Ad aggravare la situazione, poi, sarebbero le banche, incapaci di essere vicine agli imprenditori.

L’intero settore della vigilanza è in crisi. “Con la liberalizzazione – spiega Giuseppe Boccuzzi, della Fisascat Cisl – la situazione è precipitata. Siamo in una giungla e le regole sono saltate. Chi non rispetta i contratti applica prezzi troppo bassi”. Tarricone si è detto pronto a vendere l’azienda subito dopo aver sanato i conti. Ci sono già alcune proposte, ma nessuno è disposto ad accollarsi anche i debiti.

“Il prossimo passo – ha spiegato Boccuzzi – è la convocazione di un’assemblea per decidere il da farsi. E’ molto probabile che si decida di proclamare uno sciopero di tutti i lavoratori del settore. Un mese fa abbiamo scritto al prefetto per chiedere l’attivazione di un tavolo tecnico per discutere e affrontare tutti i problemi della categoria. Nessuno si è ancora fatto avanti e i lavoratori non possono più aspettare”.

24 aprile 2012

Antonio Loconte