Tanti i politici che hanno sostenuto le ragioni dei giovani medici, tra cui il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, autore della lettera inviata ieri al presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini. Secondo Introna, “i tagli derivanti agli assegni dei borsisti avrebbero potuto avere possibili pesanti ricadute sul futuro del Servizio sanitario nazionale”.

Solidarietà nei confronti degli specializzandi era giunta anche dal vicecapogruppo del Pdl, Massimo Cassano, che aveva definito la tassazione “una mannaia fiscale del tutto immotivata e incomprensibile”.

La protesta ha trovato totale appoggio anche nell’Udc. Il consigliere regionale Peppino Longo, infatti, aveva così giustificato il malcontento dei giovani medici borsisti:

«Non è possibile trattare gli specializzandi come lavoratori dipendenti: pur lavorando quanto gli strutturati, non godono degli stessi diritti, tra cui la tredicesima e il Tfr».

Soddisfatto, dopo la scelta dei deputati, anche il leader di Idv, Antonio Di Pietro, che ha commentato:

«L’Italia dei Valori si è schierata al fianco degli specializzandi per sostenere le loro istanze contro la norma iniqua che prevedeva la tassazione delle borse di studio e si è battuta per eliminarla dal decreto. Per questo siamo felici che il Governo abbia deciso di rivedere la sua posizione».

Maria Bruno