A far partire le indagini sono state le parole di Lea Cosentino, ex direttore generale della Asl di Bari, a sua volta coinvolta nello scandalo Tarantini/Tedesco. In merito alle indagini sulle probabili ingerenze politiche riguardo alle nomine di alcuni primari “Lady Asl” aveva dichiarato:

«Bandimmo il concorso e Vendola mi chiese di procedere velocemente e sponsorizzò la nomina del dottor Sardelli del Policlinico di Foggia, suo amico e secondo lui molto bravo; espletai il concorso ma il dottor Sardelli non presentò la domanda confidando di poter essere collocato presso il Di Venere in una istituenda unità complessa. Quando Sardelli appurò […] che l’istituzione non si sarebbe realizzata, Vendola mi chiese insistentemente di riaprire il concorso per consentire al dottor Sardelli di parteciparvi.»

Ad annunciare la notizia, in una conferenza stampa convocata in tutta fretta, è stato lo stesso Vendola che si è detto sereno e sicuro di poter smentire le parole della Cosentino che nei suoi confronti nutrirebbe risentimento per essere stata licenziata a seguito dello scandalo della Sanità pugliese:

«Mi dichiaro assolutamente sereno, come sempre in passato. Perché ogni mia azione è stata sempre improntata a garantire la trasparenza. […]Chiunque, qualunque direttore generale sa che i miei unici interventi rari, relativamente ai concorsi, sono stati sempre mirati alla raccomandazione che potesse vincere il migliore nell’ambito di questa indagine si appura ovviamente che il professore Sardelli era comunque il migliore, cioè non viene messa in dubbio la qualità.»

Ora Vendola dovrà spiegare se quella “raccomandazione che potesse vincere il migliore” è stata una sollecitazione al merito sine nomine o se Sardelli sia stato sponsorizzato dal governatore riaprendo un concorso a cui il primario non avrebbe potuto partecipare in quanto non presente, a bando chiuso, tra i concorrenti.

Giuseppe Del Buono