Il ddl varato dalla Giunta, cui si è arrivati con un giorno di ritardo rispetto alla scadenza fissata su scala nazionale al 25 aprile (decreto legislativo 167/2011 in materia di lavoro e formazione professionale), prevede tre livelli di contratto: l’apprendistato per la qualifica triennale e per il diploma professionale del quarto anno, l’apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere e l’apprendistato di alta formazione e di ricerca per l’acquisizione della qualifica di dottore di ricerca.

Il primo livello riguarda i giovani tra i 15 e i 25 anni, per i quali l’apprendistato non dovrà essere inferiore alle 400 ore; il secondo livello interessa i ragazzi tra i 18 e i 29 anni, chiamati a svolgere 120 ore di  formazione fuori dall’azienda (60 il primo anno, 40 il secondo, 20 il terzo); il terzo livello, infine, riguarda i praticanti presso gli studi professionali o i dottorandi di ricerca presso laboratori e centri anche fuori dall’Università. A tutela della possibilità di continuare il rapporto di lavoro anche dopo il termine dei tre anni, l’assessore Sasso ha dichiarato:

«Questi contratti, molto convenienti per le aziende, sono a tempo indeterminato, ma dopo tre anni il datore di lavoro può licenziare liberamente. È per questo che noi abbiamo inserito delle premialità per le aziende che non si avvalgono del diritto di recesso».

Prima che il didl arrivi in Consiglio regionale, dovrà passare dalla Commissione competente per l’approvazione. Solo in seguito e sulla base di un dialogo con le associazioni dei lavoratori, degli ordini professionali, delle università e degli istituti scolastici, sarà attuata una concreta regolamentazione della formazione in apprendistato.

“Tra le novità di particolare rilievo – si legge nella nota diffusa dagli assessori – la Bottega-scuola e il Maestro artigiano”, realtà definite “specifiche della nostra regione” in virtù delle 7.000 domande giunte per partecipare al bando sull’Apprendistato professionalizzante.

27 aprile 2012

Alessandra Morgese