In un documento del Segretariato italiano giovani medici (Sigm), sottoscritto anche dalla Confederazione nazionale delle associazioni dei medici specializzandi, si legge il malcontento della categoria rispetto alle azioni del governo:

«Non vogliamo credere che un governo presentatosi dicendo che “quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese” voglia far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, che a fatica in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa».

Un nuovo emendamento, inserito nel disegno di legge “Semplificazioni tributarie” attualmente in discussione in Parlamento, prevede che le borse di studio superiori a 11.500 euro vengano sottoposte a tassazione. Questo si aggiungerebbe alle tasse universitarie, alla quota previdenziale Enpam, all’iscrizione all’ordine professionale e ai contributi Inps che già riducono drasticamente il compenso.

Questo il motivo della protesta che vedrà gli specializzandi impegnati in tre giorni di assemblee: 16, 17 e 18 aprile. Domani, 17 aprile, una delegazione barese di medici in formazione raggiungerà  piazza del Parlamento, a Roma, per partecipare alla manifestazione nazionale con cui si chiederà al governo di modificare l’emendamento.

Maria Bruno