La collezione dello IUAM, uno tra i più grandi e noti musei universitari americani, vanterebbe la presenza di ben due reperti archeologici sottratti alla Puglia: una coppa nero-lucido del III secolo avanti Cristo e una trozzella del V-IV secolo avanti Cristo. Quest’ultimo oggetto, quasi certamente frutto dell’arte messapica, era pezzo fondamentale del corredo delle tombe delle donne di alto rango.

A comunicare la notizia sarebbero stati i ‘cacciatori di antichità rubate’, nonché reporter del Los Angeles Time, Jason Felch e Ralph Frammolino. I due si sarebbero accorti dei preziosi reperti apulo-lucani mentre seguivano il caso dei tesori archeologici di provenienza illecita acquisiti dai più popolari musei americani.

Secondo i ‘cacciatori’, il vaso e la trozzella sarebbero giunti nell’Indiana nel 1986 grazie ad un italiano ben noto ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico. L’uomo, infatti, secondo i reporter, avrebbe venduto diversi reperti appartenenti all’Italia ai più grandi musei degli Stati Uniti.

C’è dell’altro. A sentire il parere del professor David Gill, docente di archeologia presso la britannica University of Wales Swansea, “circa 50 vasi della Puglia sono stati sequestrati alla frontiera tra Francia e Spagna nel 2000. Nel 2008 circa 4.400 pezzi antichi sono stati restituiti dalla Svizzera all’Italia in tre camion e circa la metà, è stato segnalato, sono stati ricavati da tombe pugliesi”.

Maria Bruno