Il nuovo esecutivo non ha migliorato la situazione ereditata dal precedente, questa la mlamentela della Flcb che ha dichiarato:

“La musica suonata a Bari resta la stessa, tagli su tagli agli organici di scuola. La politica scolastica del nuovo governo non segna alcuna discontinuità reale rispetto al passato perché non abbiamo visto ancora alcun segnale concreto di novità da parte del Governo Monti e anzi verifichiamo che sta creando enorme disagio il caos estremo in cui versa quest’ anno la scuola”.

A dare la dimensioni dei tagli  nella provincia di Bari ci pensano i numeri: la riforma pensionistica ha  bloccato a 690 unità i pensionamenti (erano 1.200 nel 2011), 67 Direttori di servizi non avranno più una sede dove esercitare, è in fase di calcolo il taglio al numero dei collaboratori scolastici.

Sul fronte dell’insegnamento, i docenti  saranno costretti a insegnare in più plessi. C’è, poi la spinosa questione degli esuberi che mieterà vittime soprattutto tra gli insegnati della scuola secondaria di secondo grado: in Puglia sarebbero circa 62 i docenti a non avere più titolarità. Nel totale, per il prossimo anno si stima la perdita di centinaio  di posti docenti.

Dall’altra, a fare le spese di questi tagli generalizzati è anche l’edilizia scolastica, a Turi, per esempio, è stato chiuso per inagibilità il plesso di una scuola dell’infanzia. Inoltre, a essere a rischio è la continuità didattica. Nelle scuole medie questo significa più plessi scolastici da scorporare e riaccorpare, con spostamenti degli alunni da un plesso all’altro e il dubbio per i genitori del dove mandare i loro ragazzi a scuola.

Un caso tra tutti, quello della scuola media di Capurso, la “Venisti” che, per effetto dei tagli, è stata divisa in due, la sede centrale sarà unita al circolo didattico don Bosco, la succursale al Domenico Savio. Per La FLC in tre anni si sono  persi già 4.500 lavoratori nella sola provincia di Bari. Per questo la pretesa che si avanza sul piano istituzionale è di investire strutturalmente nel sistema scolastico pubblico per combattere l’abbandono scolastico e innalzare  i livelli di istruzione.

Dominga D’Alano