Il direttore scientifico dell’Agenzia regionale per l’ambiente della Puglia, Massimo Blonda, ha illustrato questi dati del rapporto “Ecomafie” oggi a Bari. Il monitoraggio della situazione relativa alla smaltimento dei rifiuti è nato dalla collaborazione tra la Regione, l’Arpa, il Cnr e le forze di polizia che si occupano della prevenzione dei reati ambientali in Puglia.

Durante il convegno “Energylab” di questa mattina tenuto da Legambiente e dall’Agenzia regionale ambientale, il procuratore di Bari Antonio Laudati, presentando il nuovo percorso didattico “I numeri dell’Ecomafia, ha sensibilizzato l’auditorio di studenti e insegnanti in merito al problema dell’abusivismo nello smaltimento dei rifiuti. Questi traffici, infatti, vanno inevitabilmente a vantaggio delle organizzazioni criminali che detengono il “monopolio del servizio”.

Quello delle discariche abusive è un problema che riguarda principalmente le regioni in cui la criminalità organizzata è più forte: dal 2002, in Puglia, sono state avviate 36 inchieste contro il traffico illecito dei rifiuti, corrispondenti al 19,7% dei fascicli aperti a livello nazionale. Nella classifica generale dell’illegalità ambientale, la Puglia occupa il quarto posto, in quanto “base logistica dei traffici internazionale dei rifiuti”, mentre il secondo se lo è guadagnato la Campania.

“Il maggior numero di reati ambientali si verifichino proprio in quelle regioni dove è più forte la criminalità organizzata: Campania, Sicilia, Calabria e Puglia. Ricordo quando 20 anni fa il primo pentito dei Casalesi mi disse che ci sbagliavamo a concentrarci solo sul traffico degli stupefacenti e che la monnezza è oro”, afferma il magistrato Laudati.

Inoltre, in Italia la carenza di una più dettagliata fattispecie del reato contro l’ambiente è un problema ancora irrisolto. Il nostro ordinamento, all’art. 53 bis del Codice ambientale, si limita ad attestare la punizione delle attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti con la reclusione da uno a sei anni.

Non manca, però, nella Regione Puglia l’intervento delle forze dell’ordine per arrestare il comportamento illegale di gestione di discariche abusive e di organizzazione di rifiuti tossici. “Ma per battere il crimine organizzato occorre ‘legalità organizzata’”, dichiara sempre Laudati, che ribadisce come la procura di Bari si serva di tutti i mezzi a sua disposizione per contrastare questi traffici illeciti.

Infatti, l’ultimo sequestro di una discarica abusiva, che permetteva lo smaltimento di acque industriali nei terreni dove si coltivano gli ulivi, è avvenuto, l’altro giorno, a Monopoli. Sono stati messi i sigilli allo stabilimento di una ditta di antifurti, che era utilizzato, senza autorizzazione, per la raccolta e lo scarico sia delle acque meteoriche sia dei rifiuti.

Margherita Micelli Ferrari