Gli altri doni di valore superiore ai 200 euro andranno a “iniziative aventi finalità umanitarie, caritatevoli, di assistenza e beneficenza”, questo emerge dalla delibera in materia di etica pubblica approvata oggi dall’esecutivo regionale. Niente più cesti natalizi di frutti di mare e ricci. La delibera di oggi è stata proposta dall’assessore alla Trasparenza, Nicola Fratoianni, in modo tale da dire “basta” ai regali “imbarazzanti” che arrivano alla Regione. L’intento, ovviamente, è il raggiungimento della massima trasparenza.

Ci sarà un vero e proprio registro nel quale verranno catalogati i doni ricevuti dai politici. La stima del valore economico dei regali verrà stabilita dalla struttura organizzativa competente in materia di “Patrimonio della Regione Puglia”. L’Ente, poi, pubblicherà sul sito la “descrizione del bene, l’indicazione del donatore, la stima effettuata, la data e il motivo della consegna”.

Tutto quindi verrà registrato e sarà visibile a tutti. Tra l’altro la delibera prevede anche che “nel caso in cui il presidente della giunta e gli assessori intendano trattenere personalmente un dono di rappresentanza il cui valore ecceda l’importo indicato” saranno costretti a versare “all’amministrazione ricevente la somma di denaro pari alla differenza tra il valore stimato del bene e 200 euro”. Sono esclusi da questo provvedimento “quegli oggetti che si riferiscono a decorazioni o insegne o distinzioni onorifiche o cavalleresche attribuiti da sovrani, capi di Stato, governi o da altri soggetti che, in ambito nazionale e internazionale, rivestano ruoli di alta rappresentanza istituzionale”.

Inoltre, la giunta ha stabilito che il presidente e gli assessori regionali non potranno accettare, “per sé o per altri, neanche in occasione di festività, regali o altre utilità, salvo quelli di valore inferiore a 200 euro, da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefici da decisioni inerenti la loro attività istituzionale”. Non ci resta che attendere e visionare il “registro-regali”, ma diventerà davvero tutto più trasparente?

Elena Defilippis