«Il quadro generale è molto grave, Regione, Provincia e Comune devono necessariamente ricapitalizzare», ha affermato Fuortes dopo una prima occhiata ai conti. «Il buco attuale è da otto milioni di euro e senza la ricapitalizzazione dei soci l’anno prossimo crescerà di altri quattro milioni – ha poi aggiunto – il che significherebbe la fine della Fondazione».

Dito puntato contro gli stipendi del personale, passati dai 3 milioni del 2009 ai 7,5 del 2011, di qui il mancato prolungamento di alcuni contratti. «L’ho fatto per il bene del Teatro – si è giustificato il commissario – visto che per anni è stato gestito al di sopra delle proprie possibilità». Nel futuro si prospetta un aumento delle co-produzioni, a sfavore di quelle nuove di zecca, ma più costose.

Quanto alla stagione teatrale, «è fondamentale il rispetto degli abbonati», ma si prevedono tagli sui compensi per i cast che saliranno sul palco. Intanto la struttura di via Cognetti è ancora occupata dai lavoratori in agitazione, in attesa dell’incontro con i sindacati previsti per il 14 marzo. Sul piede di guerra la Cgil, che ha minacciato di denunciare Fuortes per comportamento antisindacale.

Vincenzo Drago