La decisione è stata presa nel 2011 ed è motivata dal fatto che i padiglioni serviranno a convegnistica e non a esposizione. Come era prevedibile il provvedimento non è piaciuto alle aziende: alcune operano in Fiera da decenni e pur rappresentando gastronomicamente realtà assai lontane da quella pugliese, sono diventate icona della giornata che i baresi trascorrono in Fiera. Una di questa è proprio la Bayernland: i gestori in passato sono stati premiati addirittura con la targa d’oro fedeltà per i trenta anni di esposizione pagati e ora sono messi alla porta.

C’è poi da risolvere il problema dei contratti, visto che alcuni  operatori hanno scadenze a medio termine. Ermanno Rossi di Pizzasprint, per esempio ha ancora due anni di contratto che “prevede che mi sia data un’alternativa in presenza di revoca”. Inoltre, “per ottenere quello spazio abbiamo partecipato a una gara pubblica”.

L’ente fieristico nel 2011 ha chiuso i conti in rosso e proprio per questo si  sta correndo ai ripari per il 2012 con tagli e ridimensionamenti delle sue attività. In particolare, Bari dovrà dire addio all’Expolevante, troppo costosa, mentre l’unico evento a essere organizzato direttamente dall’Ente Fiera resterà solo la Campionaria di settembre.

L’anno scorso si era cercato di fare cassa attraverso i 7 euro iniziali del costo del biglietto, ma l’iniziativa si era rivelata dannosa, visto che c’è stato un evidente calo di visite e  per questo, le aziende espositrici hanno acquistato loro stesse un carnet di ticket che poi, hanno regalato ai cittadini. Se già l’anno scorso la pazienza dei baresi era stata messa a dura prova dal dover acquistare il biglietto, interrompendo una tradizione “storica” di entrata a gratis, chissà come reagiranno quest’anno quando il panino con wurstel e crauti, mangiato seduti sulle panchine a 35 gradi all’ombra sarà solo un ricordo dei bei tempi andati.

Dominga D’Alano