Nell’aula del Consiglio Comunale, il “il sindaco sceriffo” è entrato sorridendo intorno alle 11.50 e portando con sè alcuni dei regali ricevuti dalle più svariate personalità, durante gli anni della sua amministrazione. Ha toccato subito il vivo della questione, precisando il ruolo suo e dell’amministrazione nei confronti degli imprenditori sotto inchiesta: «Non solo non ho preso soldi, non ho neanche dato una mano ai Degennaro».

Sulla questione del regalo di Natale, ricevuto per una presunta agevolazione, invece ha dichiarato:

«È il momento di più grande dolore della mia vita. Soffro soprattutto per aver disonorato tutti voi. Bari non merita di essere rappresentata da un’immagine del sindaco che si fa comprare con spigole e champagne. Avrei dovuto reagire con più prontezza a quel regalo».

Insomma il sindaco rimanda in dietro le accuse di connivenza coi due fratelli costruttori e pone a sostegno di questa tesi sia il suo operato, sia le sue vicende familiari: indicando di come tra la ditta di suo fratello e la Dec dei Degennari sia in piedi un contenzioso per diverse centinaia di migliaia di euro.Prima di concludere, Emiliano ha indicato i regali portati in sala:

«Non è per corrompervi – ha ironizzato coi giornalisti – ma se, andando via, mi faceste la cortesia di portarvi alcuno di questi regali, mi farebbe piacere».

 

Pasquale Amoruso