Ad annunciare l’intenzione di dar vita a un partito trasversale, a un movimento composto dai più suffragati primi cittadini del centrosinistra, i quali ormai condividono ben poco con la linea nazionale del partito, è stato il sindaco di Bari lo scorso 28 gennaio, in occasione del Forum sui beni comuni organizzato dal sindaco di Napoli: “Bersani è lontanissimo, quasi irraggiungibile. In questo momento De Magistris e Vendola sembrano più omogenei e coerenti con la mia visione”, ha dichiarato Emiliano, palesando subito dopo la nascita del movimento “Emiliano per la Puglia”.

L’obiettivo di tale lista civica nazionale è attirare a sé un elettorato trasversale, a prescindere dall’appartenenza al centrosinistra o a qualsiasi altro partito. Nel movimento “Emiliano per la Puglia” tutti sono ben accetti, purchè vogliano “lavorare con noi e rappresentare la società civile dentro la coalizione di centrosinistra”.

Come si spiega questo improvviso avvicinamento del sindaco di Bari al leader di Sel, Nichi Vendola? Il primo punta alla presidenza della regione Puglia nel post-Vendola, il secondo al primato nazionale: è evidente che l’uno e l’altro progetto non possono prescindere da un’alleanza fuori dagli schemi e “anti Pd”, che dia spazio ai leader legittimati tanto dalle elezioni, quanto e soprattutto dalle capacità amministrative, dal bene che hanno saputo apportare alla città o alla regione che reggono.

A fronte di tutto questo, le reazioni del Pd non si sono fatte attendere: una lista civica nazionale “è in palese contrasto con lo statuto del nostro partito e non serve”, ha dichiarato il segretario del Pd, Sergio Blasi; la “doppia posizione” di Emiliano, quella “di chi appartiene liberamente a un partito e si esercita contemporaneamente perché sia superato”, è un “nodo inedito” da risolvere, ha aggiunto l’ex europarlamentare Enzo Lavarra.

Il Pd non resta a guardare neppure a livello regionale, dove per le prossime settimane è attesa la discesa in campo di Fabiano Amati, assessore alle Opere pubbliche. Con lo slogan, che è anche un gioco di parole, “Puglia Àmati”, egli intende lanciare una sorta di sfida al sindaco di Bari per la conquista della candidatura a governatore della Puglia per il centrosinistra alle regionali del 2015.

Come naturale conseguenza di tutto ciò, alle amministrative Emiliano ipotizzerebbe una successione in casa Pd con Antonio Decaro, mentre nello schieramento vendoliano affiorerebbero nomi di prestigio che nulla hanno a che fare coi partiti, come quello del rettore Corrado Petrocelli, impegnato sino a novembre nella guida dell’Università degli Studi di Bari, a capo della quale potrebbe poi salire il dimissionario assessore alla sanità, Tommaso Fiore.

Alessandra Morgese